Metamòrphosi: eccellenza gastronomica a Fondi
Successo per gli appuntamenti gourmet promossi dal prestigioso ristorante che si conferma sempre più meta di viaggio per degustatori attenti. Tutto esaurito per la serata evento con i vini di Marco Carpineti
La città di Fondi sempre più protagonista dell’eccellenza gastronomica. A sottolinearlo la serata-evento promossa nei giorni scorsi dal Metamòrphosi Restaurant per sancire l’incontro tra l’alta cucina e i vini biologici da uve Bellone dell’Azienda agricola Marco Carpineti di Cori.
Maestri di cerimonie il restaurant manager Biagio De Parolis, l’Executive Chef Giovanna Biasillo e lo stesso produttore vitivinicolo Marco Carpineti, bravi nel decifrare passioni e competenze che se da un lato hanno permesso agli ospiti di scoprire il lavoro che si nasconde dietro un prodotto di qualità, dall’altra hanno fatto emergere piatti che fanno della cucina di recupero il loro punto di forza. Un cibo equo, sano e sostenibile rispettoso dell’equilibrio tra uomo, ambiente e territorio che fonde nella tradizione la sua naturale evoluzione e sviluppa nelle forme una bellezza multiforme connessa al cuore e al palato.
Un percorso fatto di viaggi gusto olfattivi, esperienze ed emozioni esaltate da una sapienza artigiana che per l’occasione si è mostrata nella sua essenza lungo un menu che ha saputo equilibrare gusto, salute e territorio con un vino Bellone a tutto pasto declinato nelle sue varie interpretazioni: Kius Brut Millesimato 2017 metodo classico; Capolemole Bianco Lazio IGT 2020; Collesanti Cori DOC 2020; Ludum Passito IGP 2016.
In cucina, insieme a Giovanna Biasillo, il sous chef Andrea Papa che con lei ha immaginato e realizzato ogni singola portata frutto di un assiduo lavoro di ricerca delle tradizioni fondane che nel sapore hanno ritrovato la loro immagine evocativa.
A comporre il menu: il cannolo al nero di seppia con soffice di orata; il mini burger con tonno affumicato, insalatina e maionese al lime; la cremotta di bufala con maionese di pomodoro e cialda di corallo.
Si è poi proseguito in un crescendo di emozioni con il baccalà in panatura di panko, vortice di peperone rosso e spugna di basilico; le mezzelune di pasta fresca tirata a mano con farcia di ricciola aromatizzata agli agrumi su crema di piselli e bisque di gamberi; l’ombrina con erbette selvatiche di montagna, crema e chips di topinambur (tributo allo chef Marco Vegliò), per terminare con le note dolci della semisfera di cioccolato bianco con crema pasticcera, crumble al cioccolato e amarene sciroppate.
Il tutto per un ristorante capace di sorprendere e ammaliare nel segno dell’ospitalità e della raffinata eleganza degli spazi che dal 2020 sono diventati sede anche di una nuova realtà: l’Accademia del Gusto. Al centro del progetto nato dall’intuito di Giovanna Biasillo e Biagio de Parolis, la formazione di figure altamente qualificate nel mondo della ristorazione in grado di farsi ambasciatrici del prezioso giacimento enogastronomico che rende l’Italia unica nel mondo.