domenica, Maggio 19, 2024
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Porte aperte al “Cookery Rebibbia”

Al via a Roma il bar-tavola calda sulle mura della Terza Casa Circondariale. Sette detenuti avviati all’attività di fornaio. I prodotti venduti anche negli esercizi commerciali del Gruppo CR SpA

Al via “Cookery Rebibbia”, il bar tavola calda sorto all’esterno delle mura carcerarie per permettere ai detenuti della Casa Circondariale Terza Rebibbia la vendita al pubblico dei prodotti di panificazione e gastronomia realizzati all’interno del laboratorio presente nell’intercinta.

Un’occasione resa possibile grazie alla fattiva collaborazione tra la Direzione penitenziaria e il Gruppo CR S.p.A. che il primo dicembre dello scorso anno, in pieno lockdown, ha permesso la riattivazione dell’opificio e la selezione di ben 7 detenuti di cui 2 semiliberi per essere avviati all’attività di fornaio Al centro dell’iniziativa il progetto d’inclusione sociale #Ricomincio da 3#,  per consentire ai detenuti di rimettersi in gioco puntando sui propri punti di forza: abilità personali, impegno, creatività e, soprattutto, disponibilità al cambiamento.

L’interno della Cookery Rebibbia

Presentato ufficialmente al pubblico  dalla dirigente penitenziaria Annamaria Trapazzo e dall’amministratore delegato del Gruppo CR Edoardo Ribeca, con l’attore Pino Insegno in veste di presentatore d’eccezione, Cookery Rebibbia è una vera e propria boutique del gusto caratterizzata da eleganti spazi aperti al pubblico dal lunedì al sabato, dalle  otto del mattino alle venti di sera, dove chiunque si può recare non solo per acquistare il pane o prendere un caffè, ma anche per trovare tutte quelle ricercatezze gastronomiche che ben si addicono a rendere la sosta piacevole e invitante.

Edoardo Ribeca e Pompeo Farchioni

Una realtà in verità non nuova, esordita già nel 2013 ma arenatasi a causa di problematiche relative alla vecchia gestione, che nella sua fase iniziale ha potuto prendere corpo grazie al sostegno del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al contributo di Cassa Ammende e di imprenditori nazionali come Farchioni Olii S.p.A., a tutt’oggi fornitore unico delle farine 100% italiane adoperate e da sempre strenuo sostenitore del riscatto sociale dei detenuti.

Il gruppo dei fornai

Dopo un periodo di chiusura dell’attività avvenuta nel maggio del 2019, il progetto oggi rinasce così con rinnovato slancio non solo nelle attività produttive ma, soprattutto, con la realizzazione in concreto del suo scopo originario, ossia quello di ampliare attraverso il lavoro l’offerta trattamentale dei detenuti attraverso la previsione della sottoscrizione di un “atto di adesione” con il quale queste persone esprimono la libera ma consapevole partecipazione alla riabilitazione sociale.

Edoardo Ribeca e Annamaria Trapazzo al taglio del nastro

Grazie al sostegno di questo provvedimento adottato dall’Istituto, alla caparbietà della direttrice Annamaria Trapazzo ed alla profonda sensibilità ma anche grande intuizione di Edoardo Ribeca, giovane imprenditore del settore, il progetto torna alla luce con un entusiasmo nuovo perché entrambi consapevoli che solo attraverso azioni comuni, di formazione e inclusione sociale, la persona detenuta può riacquistare la propria dignità e la consapevolezza del suo valore.

La torta di Mirko Tricarico dedicata al progetto

E’ bastato interpretare ed applicare, nel senso conforme al dettato costituzionale di cui all’art. 27, la volontà del legislatore, espressa già dal 1976 e rinnovata nel 2000, laddove prevede che “le lavorazioni penitenziarie, sia all’esterno che all’interno dell’Istituto, possono essere organizzate e gestite da imprese pubbliche e private in locali concessi in comodato d’uso dalle direzioni e che i rapporti fra la direzione e le imprese sono definiti con Convenzioni”.

Walter De Martin Pinter e Annamaria Trapazzo

Dopo una lunga procedura selettiva, è stata così individuata Cookery S.r.l., del Gruppo CR S.p.A.,  operante da più di 30 anni nel settore della grande distribuzione al dettaglio nella Regione Lazio e al centro di progetti di sviluppo focalizzati su inclusione, ecosostenibilità, e responsabilità sociale, con il quale è stato stipulato un accordo che prevede, tra l’altro, di devolvere alle attività trattamentali, alla fine dell’anno, l’1% dei ricavi (al lordo dell’iva) dei prodotti venduti nel negozio.

Prodotti prelibati che, così come il pane prodotto all’interno della Casa Circondariale Terza di Rebibbia, vengono distribuite quotidianamente negli 11 punti vendita del Gruppo CR S.p.a, e che fanno registrare un’ampia soddisfazione tra i consumatori. Da segnalare inoltre l’importante partnership tra  il Gruppo CR e la Croce Rossa Italiana che ha permesso di attivare anche per la Cookery Rebibbia il ritiro dell’invenduto da redistribuire a famiglie bisognose e persone in difficoltà.

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