martedì, Maggio 14, 2024
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Allarme cinghiali a Roma. Per la Guardia ambientale “emergenza non rinviabile”

La tragica morte di un motociclista di 49 anni, avvenuta sabato scorso a Roma sulla Via Cassia a causa di uno scontro con un ungulato, riporta prepotentemente alla cronaca il problema della proliferazione incontrollata dei cinghiali all’interno della Capitale 

“Siamo pronti già da domani ad attivarci d’intesa con il Campidoglio per monitorare e sorvegliare i parchi e le zone maggiormente interessate dal passaggio dei cinghiali. E’ diventata una emergenza non più tollerabile”. Queste le parole del presidente della Guardia Nazionale Ambientale (GNA), Alberto Raggi sul problema dei cinghiali nella Capitale.

“C’e’ un problema, e che problema, bisogna affrontarlo: secondo noi subito con un tavolo tra Comune, Regione, ANAS e associazioni di volontariato come la nostra, certificata dal ministero ambiente con anni di esperienza riguardo agli animali selvatici. Oramai i cinghiali te li trovi intorno ai cassonetti in molti quartieri di Roma. Siamo disponibili da subito. Noi ci siamo”, ha concluso il presidente della GNA.

Secondo i dati e le stime di Coldiretti negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato. La sicurezza nelle aree rurali e periurbane – denuncia quindi la Coldiretti – è in pericolo per il loro proliferare con l’invasione di campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. Gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime. Non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato – conclude la Coldiretti – un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione.

Anche la Fondazione UNA Onlus, che riunisce al proprio interno associazioni del mondo ambientalista, venatorio, delle aree protette, scientifico e accademico, è intervenuta sul tema dell’emergenza cinghiali nella Capitale. “Questo episodio – sostiene Nicola Perrotti, presidente dalla Fondazione – è solo l’ultimo di una serie di fatti che testimoniano l’assoluta necessità di intervenire per evitare danni causati dalle specie selvatiche all’agricoltura e alla sicurezza stradale, che ora si stanno estendendo anche in ambienti insospettabili come quelli urbani. In queste ore il Campidoglio starebbe vagliando l’ipotesi di utilizzare un “immunovaccino”, un farmaco che servirebbe alla sterilizzazione dei cinghiali per ridurne la moltiplicazione in città. Secondo noi, invece tale ipotesi potrebbe rivelarsi inefficace, poiché finalizzata alla esclusiva normalizzazione delle future nascite, senza intervenire in alcun modo sulla situazione contingente, caratterizzata da una presenza incontrollata di questa, come di altre specie selvatiche che, avendo perso i loro habitat naturali, si stanno antropizzando. Per affrontare il tema, invece, serve pragmatismo mettendo da parte le argomentazioni preconcette e convergendo verso pratiche condivise che riequilibrino la presenza dei cinghiali sul nostro territorio, come l’abbattimento controllato, laddove necessario, sempre nel rispetto delle prescrizioni della legge, realizzato da personale opportunamente formato. Soprattutto, è necessario mettere in atto nuove politiche in favore della salvaguardia della biodiversità, considerando anche quali sono le cause che portano all’ingresso di animali selvatici nelle aree urbane (spesso dovuto all’incuria e al degrado di molte aree verdi della città). Ma la base di qualsiasi riflessione deve essere scientifica, per capire la reale entità del fenomeno. Uno dei nostri progetti – continua Perrotti – realizzato con la collaborazione di Ispra, Legambiente e le associazioni venatorie Federcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi è proprio quello di avviare un censimento puntuale delle specie selvatiche, dei cinghiali in particolare, attraverso una banca dati nazionale. Solo così sarà chiaro come agire e in quale misura”.

 

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