sabato, Maggio 18, 2024
AlimentazioneAmbiente

Un futuro per i bambini del mondo

“A Future for the World’s Children?” è il rapporto redatto da una commissione di oltre 40 esperti internazionali di salute dell’infanzia nominata da OMS, UNICEF e dalla rivista The Lancet

Nessuno stato al mondo protegge adeguatamente la salute dei bambini, l’ambiente in cui vivono e il loro futuro.  A rivelarlo è il rapporto presentato oggi da una commissione composta da oltre 40 esperti internazionali di salute infantile, incaricata di redigere lo studio da UNICEF, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e della prestigiosa rivista medica britannica The Lancet.

Il rapporto, “A Future for the World Children?” mostra come la salute e il futuro di ogni bambino e adolescente nel mondo siano sotto la minaccia incombente del degrado ecologico, dei cambiamenti climatici e di pratiche di marketing nocive che spingono bambini e ragazzi verso il consumo di cibo spazzatura, bevande zuccherate, alcol e tabacco.

Sebbene lo stato di salute dei bambini e degli adolescenti sia migliorato negli ultimi 20 anni ora i progressi si sono fermati e c’è il rischio concreto di regredire” afferma Helen Clark, ex premier neozelandese e co-presidente della commissione autrice del rapporto, “gli Stati devono rivedere il loro approccio alla salute di bambini e adolescenti, per garantire non solo che ci si prenda cura dei nostri figli nel presente ma che si protegga il mondo che erediteranno in futuro.

Il rapporto include una graduatoria di 180 Stati e pone a confronto i risultati nello sviluppo complessivo dell’infanzia, attraverso le misurazioni negli ambiti della salute, dell’istruzione, della nutrizione e nella sostenibilità ambientale ed economica. Secondo quanto evidenziato, mentre i paesi più poveri devono fare di più per consentire vite sane ai loro bambini, le eccessive emissioni di carbonio, prodotte dai paesi più ricchi, minacciano il destino di tutti.

Il primo indicatore evidenzia come Norvegia, Paesi Bassi e Corea del Sud  offrano le migliori opportunità nell’ambito della salute e del benessere infantile mentre i bambini di Repubblica Centrafricana, Ciad, Somalia, Niger e Mali affrontano quelle peggiori. Quando si prende in considerazione la sostenibiltà ambientale basata sulle emissioni di CO2 pro capite, però, i paesi più virtuosi nella protezione dell’infanzia finiscono in fondo alla classifica: la Norvegia è al 156° posto, i Paesi Bassi al 160°, la Corea del Sud al 166°. Ciascuno dei tre Stati al top per benessere dell’infanzia, difatti, mette nell’atmosfera mediamente una quantità di CO2 per abitante pari al 210% di quanto previsto dagli obiettivi per il 2030.

L’Europa è la “casa” migliore in cui nascere oggi per un bambino ma comunque non è in grado di fornirgli un futuro sostenibile. Sono europei i primi otto Stati su dieci nell’indice di sopravvivenza e benessere dell’infanzia ma quando si passa all’aspetto della sostenibilità ambientale solo Moldavia e Albania risultano essere i paesi europei sulla via giusta per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2  e si classificano nella fascia medio-alta (tra il 40° e l’80° posto).

L’Italia si colloca al 26° su posto su 180 nell’indicatore su sopravvivenza e benessere dei bambini, mentre è solamente al 134° per quanto concerne la sostenibilità. Con 5,99 tonnellate annue pro-capite, emettiamo il 121% di CO2 in più rispetto all’obiettivo del 2030” sottolinea Francesco Samengo, il Presidente di UNICEF Italia 

Il rapporto evidenzia anche la chiara minaccia che il marketing aggressivo su prodotti potenzialmente dannosi rappresenta per i bambini. L’esposizione dei giovani a campagne  pubblicitarie invadenti di cibo spazzatura e bevande zuccherate è associata all’acquisto di cibo non salutare e a sovrappeso e obesità con costi individuali e sociali spaventosi.

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