mercoledì, Maggio 8, 2024
Cultura del Cibo

Storia di cibo tra Paleolitico e Neolitico

L’alimentazione è la prima grande rivoluzione della protostoria partorita dall’Homo circa 10mila anni fa. La racconta UniCIBO, mostra organizzata dal Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum, dell’Università di Bologna, con il contributo della Soprintendenza

Riproduzione parete paleolitica
Riproduzione di parete paleolitica – Fonte: SMA Sistema Museale di Ateneo

 

di Barbara Civinini

Mangiare è una necessità e una soddisfazione che nel corso della storia dell’uomo è divenuta anche sublimazione. La rivoluzione è iniziata circa 10mila anni fa. UniCIBO la racconta con una mostra organizzata dal Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum, allestita presso l’antico Museo di Antropologia di Bologna, fondato nel lontano 1908 insieme alla cattedra dell’Università Regia della cittadina. L’iniziativa è stata organizzata con il contributo dalla Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, nell’ambito del Progetto SEMI, che l’Istituto Beni Culturali regionale ha dedicato ai temi dell’Expo, mettendo in rete più di cento musei e luoghi d’arte.

Come fu che l’uomo da scarnificatore di carogne e raccoglitore divenne cacciatore e poi allevatore e agricoltore? Per noi oggi mangiare è del tutto normale, o quasi. Un’occasione conviviale. Ma in realtà l’alimentazione è la prima grande rivoluzione della protostoria partorita dall’Homo circa 10mila anni fa.

La mostra testimonia proprio il passaggio da un’alimentazione basata prettamente sulla caccia a una basata prevalentemente sull’agricoltura e sull’allevamento.  Cambia radicalmente il suo rapporto con l’ambiente, con gli animali, con le piante, con i suoi simili, cambia per sempre la sua visione del mondo. Tutti noi, oggi, siamo eredi di quei cambiamenti. Da lì siamo partiti per arrivare alle tecnologie di oggi.

Secondo la teoria più accreditata, la grande rivoluzione economica e alimentare, che gli archeologi associano al periodo Neolitico, prese piede nelle regioni del Levante (Anatolia sud-orientale-Siria-Israele-Palestina), dove i cacciatori portarono a compimento prima la domesticazione del maiale, poi quella della capra, della pecora e dei bovini, mentre, grazie a un processo di selezione graduale e forse largamente inconscio, si ottennero le prime forme di orzo e grano domestico, di lenticchie e piselli. La diffusione dell’agricoltura comportò ovunque, oltre ad un notevole aumento demografico, anche una consistente riduzione della dimensione dei denti. Le diete basate sui cereali però aumentarono immediatamente i casi di carie.

Sezione strumenti antropometrici
Sezione dedicata agli strumenti antropometrici – Fonte: SMA Sistema Museale di Ateneo

Dunque, gli agricoltori Neolitici gettarono le basi del sistema rurale nella penisola, che, poi, si arricchì sensibilmente durante l’età del Rame (3° millennio a.C.), quando furono gradualmente adottate e adattate le colture della vite, del fico, del ciliegio, del susino, del pruno e del castagno.

Il lungo percorso dell’evoluzione alimentare dell’uomo è narrato proprio attraverso il suo corpo. UniCIBO – Storia di cibo tra Paleolitico e Neolitico, infatti, espone ossa e denti umani, che recano i segni visibili del tipo di alimentazione e dei disturbi a essa collegati.

Pannelli espositivi sui metodi di ricerca, documentazione fotografica e studi sui reperti del Paleolitico medio (Neandertaliani di Krapina, Croazia) e superiore (Taforalt, Marocco) e dei Neolitici del territorio italiano, gettano una nuova luce sui cambiamenti ecologici e alimentari.

A questa storia ne segue una più recente, dall’Età del Ferro fino al Medioevo, attraverso lo studio di molte serie scheletriche del territorio emiliano in collaborazione con la Soprintendenza.

Il percorso è corredato da video, musiche a tema e laboratori didattici. Ma c’è di più. In occasione della mostra il Centro Studi Farinelli di Bologna ha pubblicato “Il Farinelli ritrovato”, intrigante volume sulle abitudini alimentari di Carlo Broschi, detto Farinelli, famoso cantante evirato del ‘700. UniCIBO si potrà visitare sino al 31 maggio. Info: 051 209 4196 – www.sma.unibo.it.

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