giovedì, Novembre 21, 2024
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Riforme: facciamo un po’ di conti “veri” con i numeri della Meloni

Vero è che il presidenzialismo da sempre è stata la bandiera della Destra ed è vero che Giorgia Meloni lo ha messo nel programma delle elezioni del 25 settembre. E i recenti risultati elettorali in alcuni consigli comunali, al netto dei ballottaggi ancora da celebrarsi, le hanno offerto il destro per “galvanizzare” gli aficionados e riproporre questa narrazione e coprire così i veri problemi del Paese: dalla crisi economica, all’inflazione, alla disoccupazione soprattutto dei giovani,  all’aumento dei prezzi nel carrello della spesa, alle difficoltà degli studenti universitari di trovare alloggi che gli consentano di continuare a studiare senza svenarsi, alle bollette di luce e gas.

Sono questi i veri problemi che una classe politica attenta dovrebbe mettere al centro dell’azione politica. Meloni non la pensa così. Le bastano, tanto per gettare fumo negli occhi, i 12 milioni di elettori che l’hanno votata.

Ma i numeri – e non è la prima volta – le danno torto.  Alle elezioni del 25 settembre sono stati, sì, 12 milioni gli italiani che hanno votato per la Destra ma altri 14 hanno votato per l’Opposizione, sia pure divisa e frastagliata in Parlamento. 

Sostenere, come fa la Meloni, che gli italiani le danno carta bianca per le riforme è un po’ azzardato anche perché l’erede del Movimento Sociale dimentica gli oltre 17 milioni tra astenuti, schede bianche o annullate. Questi ultimi sono cittadini italiani a tutti gli effetti, pagano le tasse e godono di tutti i diritti civili e, pur decidendo legittimamente di non votare, non possono essere tagliati fuori da ogni computo fra i favorevoli e i contrari.

Fuori discussione che il Presidente del Consiglio i numeri forse li ha in Parlamento. Il numero però, certamente, va verificato nel Paese. E ricordiamo quanti, prima di lei, più autorevoli e con maggiore esperienza, ci hanno lasciato le penne. Compreso quel Matteo Renzi sempre alla ricerca di un suo ruolo e pronto, sembra, a diventare lo sgabello parlamentare di Giorgia Meloni.

Autore

  • Giornalista parlamentare collabora con importanti media nazionali. In Parlamento per oltre 40 anni ha seguito la storia politica del Paese, dalla prima repubblica ad oggi. Ha ricoperto l'incarico di caposervizio all'agenzia giornalistica Asca per la quale successivamente ha diretto, come redattore capo, il servizio politico-parlamentare.

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