giovedì, Maggio 9, 2024
Agricoltura

Accordo tra Mipaaf e Jti per acquisto tabacco italiano

Siglato un impegno quadriennale per un valore di 160 milioni di euro, che portano il totale degli investimenti dell’azienda nipponica in Italia a 620 milioni di euro fino al 2020

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Un nuovo accordo è stato siglato oggi a Palazzo Chigi tra Jti, Japan Tobacco International, e il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per l’acquisto del tabacco italiano e il rilancio in chiave sostenibile di questa coltura diffusa in Toscana, Umbria, Campania, Veneto e Lazio. Un impegno a lungo termine che si traduce in ulteriori 160 milioni di euro per il settore, portando così il totale degli investimenti dell’azienda nipponica in Italia a 620 milioni di euro sino al 2020. Alla firma, oltre al presidente della Jti Italia, Piercarlo Alessiani, e al titolare del Mipaaf Maurizio Martina,  era presente il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.

Fin dal 2005 Jti si è impegnata con il ministero dell’Agricoltura siglando diversi accordi per l’acquisto di tabacco, tutti della durata massima di tre anni. Oggi, per la prima volta, Jti ha invece firmato un’intesa della durata di 4 anni (2017-2020), con l’obiettivo di garantire una sempre maggiore stabilità alla filiera italiana tramite l’acquisto di tabacco in foglia e supportando l’implementazione di programmi specifici.

“Jti – ha detto Piercarlo Alessiani – ha siglato quest’accordo perché consapevole di come il settore tabacchicolo italiano rappresenti un’eccellenza e un comparto produttivo molto importante per il nostro Paese”. Anche Vassilis Vovos, presidente della Regione Western Europe di Jti, ha dichiarato che quest’ultima intesa è il segno tangibile del  supporto ai tanti coltivatori e addetti che operano in questo importante settore in Italia, i quali hanno sempre prodotto tabacco di eccezionale qualità per le attività dell’azienda del Sol Levante.

A margine dell’incontro il ministro Boschi ha sottolineato come il Governo italiano consideri particolarmente importante il rinnovato accordo e si è augurata che questa intesa renda ancor più stabile un settore che, pur nella crisi, è riuscito a modernizzarsi e a rimanere un’eccellenza produttiva per il nostro Paese. Grande soddisfazione  è stata espressa anche dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi e dal presidente della Commissione agricoltura della Camera Luca Sani il quale, intervenuto alla tavola rotonda organizzata dalla confederazione sul tema  “Un modello da coltivare”, ha sottolineato come “Il tema del reddito delle imprese e del lavoro è questione centrale, e l’accordo pluriennale con Jti va proprio in questa direzione, fornendo certezze ai produttori. Dobbiamo allora usare il settore tabacchicolo come esempio per le altre filiere agricole”. “La differenza – ha quindi aggiunto Guidi – la facciamo se assieme al prodotto vendiamo anche la sua storia, ed è per questo che è necessario esportare un bagaglio storico-culturale che promuova assieme al prodotto anche il territorio, perché si tratta di un settore che rappresenta un asset fondamentale per la crescita economica e occupazionale dell’Italia”.

Il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Roberto Formigoni si è soffermato invece, sempre nel corso del convegno di Confagricoltura, sulle opportunità che questi tipi di accordi hanno per le aziende del nostro Paese, ma anche sulla debolezza che l’Italia mostra con la sua eccessiva burocrazia nel settore, lo scordinamento tra i diversi enti e con l’assenza di un punto unico a cui l’investitore possa rivolgersi.

 

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