FAZI: Sostenibilità, digitale e bio il futuro dell’agricoltura
La Fazi, Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari, ha chiuso la 90ª edizione con una presenza significativa di pubblico. “Sono stati oltre 36mila i visitatori, la maggior parte dei quali agricoltori e allevatori che hanno visitato la Fazi con l’obiettivo di informarsi sul futuro dell’agricoltura e di investire per assecondare un percorso di sostenibilità produttiva che è sentito ormai come esigenza improcrastinabile. E qui a Montichiari hanno trovato i mezzi, le macchine, le attrezzature e gli impianti per un modello di agricoltura nuova”.
A dirlo è il presidente del Centro Fiera del Garda, Germano Giancarli, contento per la risposta che la Fazi ha saputo dare agli operatori e per il livello del dibattito su temi cruciali per il comparto, dalla sostenibilità alla Pac, dalle coltivazioni alternative alla digitalizzazione, fino al biologico, frontiera sempre più richiesta dal consumatore e in grado (finora) di rispondere positivamente in termini di remunerazione alle imprese agricole.
Presenze numerose e non soltanto dal Nord Italia, che rimane comunque il punto di riferimento per la zootecnia, ma con un alto livello professionali, a conferma che l’agricoltura sta cambiando pelle, grazie anche all’inserimento di giovani e all’aumento di diplomati e laureati.
L’obiettivo è crescere per competere, indipendentemente dalle dimensioni aziendali. La qualità è percepita come elemento chiave e l’etichettatura, supportata anche da strumenti di digitalizzazione, può garantire la certificazione delle produzioni a consumatori sempre più attenti all’origine, al benessere animale, al biologico e a cibi garantiti e in grado di comunicare emozioni.
Nemmeno le prospettive di un prezzo del latte in flessione hanno spaventato il mondo allevatoriale nel percorso di razionalizzazione verso stalle all’avanguardia, ma anche più etiche. Gli investimenti in azienda e il dialogo di filiera sono visti come ormai necessari per sostenere il reddito e assicurare contenimento dei costi di produzione e, dunque, assicurare una marginalità superiore.
“Il futuro, dunque, è davvero quell’agricoltura smart che l’Unione europea vuole adottare come punto di riferimento – osserva il presidente del Centro Fiera del Garda, Giancarli – per assicurare il ricambio generazionale e un’attenzione all’ambiente e all’occupazione che sono emersi come priorità dal sondaggio condotto sulla Pac lo scorso anno a livello comunitario e al quale hanno risposto molti cittadini europei”.
La Politica agricola comune dopo il 2020 è stata oggetto di analisi dettagliate nel corso dei convegni della Fazi di Montichiari, perché l’incidenza dei fondi Pac si avvicina mediamente al 30% del reddito degli agricoltori e una sua modifica peggiorativa potrebbe incidere anche su un’agricoltura ad alto valore aggiunto come quella italiana, in grado di connotare i beni agricoli di elementi distintivi riconosciuti e apprezzati, come il successo del Made in Italy nel mondo conferma.
La prossima edizione della Fazi sarà dal 15 al 17 febbraio 2019, con il ritorno della mostra nazionale della razza Bruna e dello European Open Holstein Dairy Show.