martedì, Maggio 14, 2024
Ambiente

L’Europa faccia un passo indietro sul nucleare

Verificare l’obsolescenza delle centrali nucleari presenti in Europa: questa, dopo l’incidente di Flamanville, la richiesta di Angelo Bonelli alla Ue. Anche per Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Camera “quello che è successo è una conferma della problematicità del nucleare”

 

 

Non ci sarebbe alcun pericolo di contaminazione dopo l’incidente occorso alla centrale nucleare di Flamanville, in Normandia, alle 10 di questa mattina. Lo assicura il Prefetto della Regione francese, confermando le notizie secondo cui si sarebbe trattato di un principio di incendio in uno dei centri di controllo del reattore n. 1 della centrale, che peraltro è stato fermato per precauzione. Nessuna vittima, solo cinque intossicati per il fumo. Si è trattato comunque di un fatto preoccupante che ha dato modo ad Angelo Bonelli, dell’Esecutivo Nazionale dei Verdi, per ribadire che ” è necessario e urgente che l’Unione Europea decida di seguire l’esempio della Germania eliminando gradualmente l’energia nucleare entro il 2020″.

“Bene ha fatto l’Italia, grazie a due referendum promossi da noi ambientalisti, ad uscire dal nucleare – prosegue Bonelli – ora tutta l’Europa deve essere libera dall’energia atomica ed essere 100% rinnovabile. Non ci bastano le rassicurazioni della Francia: i disastri di Chernobyl e Fukushima stanno lì a dimostrare che gli incidenti nucleari hanno delle conseguenze anche a lungo termine e che le autorità tendono sempre a sminuire la portata dei danni alla salute dei cittadini e dell’ambiente. Chiediamo che l’Italia si faccia promotrice – conclude Bonelli – di una richiesta al Parlamento Europeo per una commissione di inchiesta che verifichi l’obsolescenza delle centrali nucleari presenti in Europa”.

Anche Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, nel commentare la notizia dell’incidente chiede al Governo “e in particolare al ministero dell’Ambiente, di attivarsi e fornire informazioni puntuali su quanto accaduto e sulla sicurezza di cittadini e territori. Sempre a Flamanville – continua Realacci – è dal 2007 in costruzione una nuova centrale nucleare con tecnologia Epr con tempi e costi lievitati, da 3 a 10,5 miliardi. Situazione analoga a quella dell’altra centrale nucleare Epr in costruzione in Europa occidentale: quella di Olkiluoto in Finlandia. Casi – conclude Realacci – che confermano ulteriormente l’impraticabilità anche economica del nucleare e la lungimiranza degli italiani, che con il referendum del giugno 2011 hanno bloccato il ritorno dell’energia atomica in Italia, evitando ancora una volta che il Paese prendesse una strada vecchia, insicura, sbagliata e antieconomica”.

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