giovedì, Settembre 19, 2024
Ambiente

L’esortazione di Papa Francesco: “Si ascolti il grido angosciato della Terra”

Due giorni di interventi, incontri e dibattiti hanno animato la III Conferenza internazionale “Laudato sì: salvare la nostra casa comune e il futuro della vita sulla terra” , organizzata in Vaticano dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale, per celebrare il terzo anniversario dall’Enciclica con cui Papa Francesco nel 2015 aveva esortato il mondo intero ad una più profonda coscienza ecologica, integrata da azioni concrete per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.

Il Santo Padre, intervenuto nella seconda giornata dei lavori, ha esortato tutti ad ascoltare con il cuore “le grida sempre più angoscianti della Terra e dei suoi poveri, in cerca di aiuto e responsabilità”. E’ necessario agire concretamente, ribadisce il Papa per salvare il nostro Pianeta e la Vita su di esso, perché “ogni cosa è connessa”.

Citando la sua enciclica il Pontefice ha ricordato che il consumo sfrenato di risorse, lo spreco quotidiano, i danni e le alterazioni che arrechiamo all’ambiente è di fatto diventato insostenibile: “C’è il pericolo reale – continua Francesco – di lasciare alle generazioni future solo macerie, deserti e sporcizia”.

Invitando tutti a sposare il concetto di un’ecologia integrale, con azioni che non guardino solo al presente, ma che siano proiettate sempre verso il futuro,  il Papa si concentra quindi sui giovani.  Quello che accadrà alla nostra Terra, continua il Pontefice –  dipenderà dalle decisioni e dalle azioni che saremo in grado di porre in essere adesso. Francesco esorta quindi  a non sottrarci a questa difficile sfida poiché  “la solidarietà intergenerazionale non è un atteggiamento opzionale, ma una questione essenziale di giustizia, dal momento che la Terra che abbiamo ricevuto appartiene anche a coloro che verranno”.

Ecco quindi il richiamo al rispetto degli impegni dell’accordo di Parigi 2015 da parte degli Stati per la riduzione delle emissioni di Gas serra, e anche fiducia e speranza per altre iniziative come ‘Il Summit sull’azione globale per  il clima’ in programma il prossimo 12-14 settembre a san Francisco, per cercare nuove sinergie fra le persone, con risposte  più incisive ed  adeguate alla situazione che dobbiamo affrontare. Un processo di responsabilità comune insomma che,  ribadisce il Papa,  deve coinvolgere anche la finanza internazionale, nella speranza che essa torni ad essere, “uno strumento finalizzato alla produzione di ricchezza e sviluppo, anche in un quadro di cura per l’ambiente”.

E se la sfida pare improba ricorda il Santo Padre “gli esseri umani sono capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi” quindi rivolgendosi alla Platea,  ed insieme a tutti noi, ha continuato “ per favore continuate a lavorare per il radicale cambiamento previsto dalle attuali circostanze. L’ingiustizia non è invincibile”

All’incontro del 5 e 6 luglio in Vaticano hanno preso parte oltre quattrocento persone tra esperti del clima, teologici, biologi, medici, economisti, accademici, religiosi appartenenti a diverse Chiese e fedi e attivisti di trecentotrentatre organizzazioni provenienti da tutto il mondo.  Attenzione particolare ai resoconti portati dalle associazioni operanti in Amazzonia, Africa, India, Isole del Pacifico e Groenlandia, aree già ora pesantemente minacciate nella loro  stessa sopravvivenza a causa degli effetti del surriscaldamento climatico (deforestazione, riduzione delle risorse idriche, desertificazione, perdita della biodiversità, scioglimento dei ghiacciai, solo per citare alcune tematiche).

La conferenza ha voluto dare voce anche alle richieste dei popoli indigeni, quelli che – come sottolineato da Papa Francesco – più vivono in rapporto simbiotico con la natura e ne sono custodi,  ma che al contempo sono sempre più  minacciati da scelte economico-politiche di aggressione e sfruttamento dei loro territori di cui la deforestazione dell’Amazzonia, polmone verde del mondo, rappresenta  solo un tragico esempio.

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