La zootecnia non influisce sul cambiamento climatico ma offre soluzioni
Questo il forte messaggio lanciato durante la “Giornata dell’Allevatore”, il 17 gennaio, quando l’Associazione Italiana Allevatori assieme alla Coldiretti sono tornate a celebrare una ricorrenza molto sentita nel mondo dei campi e degli allevamenti. In Piazza San Pietro, a Roma, i festeggiamenti in onore del Santo Patrono, Sant’Antonio Abate, occasione di preghiera e di riflessioni profonde sul ruolo positivo delle attività zootecniche
I festeggiamenti in onore del Santo Patrono degli allevatori e degli animali d’allevamento e domestici, Sant’Antonio Abate, sono ormai un tradizionale appuntamento per i cittadini romani ed i turisti che affollano Piazza San Pietro e i dintorni della Basilica vaticana: grande curiosità, come sempre, nella mattinata di mercoledì 17 gennaio 2024 per l’evento della XVII “Giornata dell’Allevatore”, realizzata dall’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A. assieme alla Coldiretti nella suggestiva cornice di fronte al celebre Colonnato del Bernini. Già dalle prime luci dell’alba centinaia di allevatori con le loro famiglie – una delegazione si è anche recata all’udienza del mercoledì in Sala Nervi, presenziata da Papa Francesco – hanno affollato la Piazza Pio XII dove è stata allestita la “Stalla sotto il cielo”, con una rappresentanza degli animali allevati nel nostro Paese.
In piazza, assieme al presidente ed al direttore generale di A.I.A., Roberto Nocentini e Mauro Donda, il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini ed il segretario generale Vincenzo Gesmundo affiancati da numerosi dirigenti e tecnici del Sistema allevatoriale italiano e da esponenti dell’Organizzazione Professionale Agricola che hanno presentato il rapporto “La Fattoria Italia a rischio crack ”. Preoccupanti i dati ricavati dall’Anagrafe Nazionale Zootecnica secondo i quali negli ultimi dieci anni ha chiuso i battenti una stalla italiana su 5 (20%) a causa dell’effetto combinato dei cambiamenti climatici, dei bassi prezzi pagati agli allevatori e dell’assedio degli animali selvatici.
Ma nonostante ciò gli allevatori italiani hanno voluto ancora una volta testimoniare il forte attaccamento al loro lavoro e lanciare un forte messaggio alle Istituzioni ed ai cittadini: la zootecnia non è la causa di alcune delle crisi in atto, quale ad esempio quella derivante dal cambiamento climatico, al contrario offre soluzioni in quanto promuove l’economia circolare, il risparmio energetico, la valorizzazione e la manutenzione dei pascoli e delle aree interne, la salvaguardia della biodiversità animale.
Momento centrale della giornata, la messa presso l’Altare della Cattedra presieduta dal Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario Generale del Papa per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro. Il Cardinale ha poi salutato personalmente tutti gli allevatori che hanno esposto gli animali nella “Stalla sotto il cielo”, dalle bovine Frisona Italiana alla Chianina, alla Marchigiana e alla Limousine, dalla pecora Sarda alla Sopravvissana, dalla capra Girgentana alla Monticellana, dal Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido al Tolfetano, fino all’asino dell’Amiata, oltre a conigli, galli, galline e oche.
Il Cardinal Gambetti ha anche benedetto uomini e animali presenti in Piazza, ricordando che “l’uomo deve continuare ad essere custode e non ‘padrone e tiranno’ nei confronti della Natura; tutti dobbiamo imparare e condividere i frutti che essa ci fornisce, e prendere esempio gli uni dagli altri. Come gli allevatori si prendono cura dei loro animali, tutti noi dobbiamo prenderci cura degli uomini. La preparazione al prossimo Giubileo del 2025 deve essere uno stimolo alla preghiera e a rivolgere un maggior rispetto verso il Creato”.
Concetti espressi anche nel corso dell’omelia, durante la quale il Cardinal Gambetti ha anche specificato che si deve entrare nelle sfide della globalizzazione non con arroganza ma con la forza della umanità compassionevole.
Alla Messa ed alla benedizione finale hanno presenziato anche le rappresentanze dei Corpi Militari che tradizionalmente accompagnano gli eventi della “Giornata dell’Allevatore”, e che supportano l’A.I.A. nel corso di eventi fieristici con presenza dei reparti ippomontati che utilizzano cavalli italiani allevati in biodiversità.
“Usciamo da questa edizione della ‘Giornata dell’Allevatore’soddisfatti per aver onorato al meglio il nostro Santo Patrono – hanno sottolineato il presidente ed il direttore generale di A.I.A. Roberto Nocentini e Mauro Donda – ma anche con la rafforzata convinzione dell’importante ruolo della zootecnia al servizio della collettività e dell’economia del Sistema-Paese. Testimone ne è la rivalutazione dell’importanza dell’approvvigionamento del cibo in presenza di crisi climatiche o di conflitti in varie aree del mondo. Inoltre, cogliamo l’occasione per ribadire la nostra netta contrarietà alla sostituzione delle produzioni zootecniche con surrogati di laboratorio, pratiche che porterebbero ad una divaricazione irrimediabile tra Uomo e Natura”.