La Tuscia si racconta: imprese unite per il territorio
Un tour tra borghi, artigiani e produttori locali per valorizzare turismo, cultura e filiere enogastronomiche.
Promuovere il territorio attraverso le sue eccellenze, mettendo in rete artigiani, imprenditori, ristoratori, produttori agricoli e operatori culturali: è questa la mission del tour organizzato da VisiTuscia Expo, che ha portato giornalisti, blogger e operatori del settore a scoprire nuove e già consolidate realtà della Tuscia. L’iniziativa si inserisce nelle strategie delineate dal Documento Strategico di Programmazione 2023-2028 e dal Documento di Economia e Finanza Regionale 2025-2027, orientate alla crescita del turismo sostenibile e alla valorizzazione delle economie locali.
Il viaggio ha toccato Viterbo, Bassano in Teverina, Castiglione in Teverina, Marta, Canino e Cellere, territori differenti ma accomunati da una forte identità e da potenzialità diffuse, spesso ancora da esprimere completamente. In ciascun centro, le visite hanno permesso di incontrare realtà produttive e culturali che rappresentano esempi virtuosi di sviluppo locale.
A Viterbo, la bottega di Daniela Lai ha mostrato come l’artigianato di qualità possa diventare attrattore culturale in un contesto storico ricco come il centro medievale della città. Poco distante, il ristorante Piazza ha raccontato la tradizione gastronomica viterbese attraverso piatti come la zuppa di ceci e castagne, interpretata dal giovane chef Andrea Ragonesi.
A Bassano in Teverina, l’Osteria del Drago di Pino Mandica e la rete d’impresa “La Torre”, guidata da Francesco Giacobone, hanno rappresentato un modello di accoglienza integrata capace di mettere in relazione turismo, commercio e cultura locale.
A Castiglione in Teverina, tra cantine e memoria rurale, la Strada del Vino della Teverina collega agricoltura e tradizione culinaria, mentre il MUVIS – Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari – racconta la storia del rapporto tra uomo e terra all’interno di suggestive cantine ottocentesche.
A Marta, la pesca sul lago resta un punto fermo dell’identità locale, oggi accompagnata da nuove declinazioni turistiche e culturali come la Sagra del Lattarino o la Festa del Pescatore. Anche qui, la biodiversità del territorio si riflette in produzioni vinicole come il Vino Cannaiola.
A Canino, capitale dell’olio extravergine di oliva DOP, l’Oleificio Sociale e aziende familiari come quella della famiglia Archibusacci testimoniano una tradizione olivicola plurisecolare.
L’ultima tappa, a Cellere, ha condotto all’Azienda Agricola Biologica Lotti, esempio di produzione attenta alla qualità e alla sostenibilità.
Soddisfatto il presidente della DMO Expo Tuscia, Vincenzo Peparello, che sottolinea il valore della collaborazione tra imprese, comunità locali e amministrazioni: un percorso che guarda allo sviluppo condiviso e alla trasmissione dei saperi tra generazioni, per mantenere viva l’identità produttiva e culturale della Tuscia.
