La Regione Lazio sigla un nuovo piano di contrasto al Caporalato
A Latina, firmato fra tutte le Parti sociali il Protocollo d’Intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura”
Togliere linfa alla piaga del Caporalato che si è insinuata fra i braccianti agricoli attraverso misure che avochino integralmente alle Istituzioni quelle funzioni di gestione del lavoro che il crimine utilizza per strumentalizzare a suo favore il settore.
E’ quanto di propone il Protocollo d’Intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura” siglato ieri pomeriggio presso la prefettura di Latina tra la Regione Lazio, le parti sociali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e le organizzazioni datoriali Coldiretti, Cia Lazio, Lega cooperative Lazio, Confcooperative Lazio e Confagricoltura Lazio per il contrasto al fenomeno del Caporalato e che prevede un insieme di misure atte a ristabilire legalità e dignità per le fasce dei lavoratori generalmente più deboli, come disoccupati o stranieri.
Dispositivi che rafforzano insieme anche la tutela di quelle imprese che operano invece nel pieno rispetto della legge e che si ritrovano spesso profondamente danneggiate da una concorrenza sleale fatta a spese dei diritti dei lavoratori.
Il Protocollo, che avrà una fase di avvio sperimentale proprio nella provincia di Latina, prevede uno stanziamento aggiuntivo da parte della Regione Lazio di 500mila euro volto a coprire (insieme ad altri fondi regionali già predisposti) azioni mirate al sostegno del trasporto dei lavoratori nei campi, misure per favorire l’accoglienza abitativa, una campagna informativa multilingue per accrescere fra i braccianti le conoscenze dei propri diritti e delle norme sulla sicurezza ed una piattaforma informatica per rafforzare l’operato dei Centri di impiego, agevolando meglio l’incontro fra domanda e offerta di lavoro.
Un passo avanti con azioni concrete verso la trasparenza in questo settore per favorire quello che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha definito la costruzione di un “ecosistema in grado di marginalizzare e mettere all’angolo i fenomeni di illegalità che determinano un abbassamento generale del mercato del lavoro, con danni sociali inaccettabili per tutti”.
Gli interventi predisposti dal Protocollo affiancano l’operato delle forze dell’ordine impegnate nella repressione del fenomeno del Caporalato, con l’intento di prevenirlo cercando di sottrarre il lavoro in agricoltura alla sfera dei favori e dello sfruttamento, riportandolo invece in quella del diritto.
Attraverso una azione collegiale con tutte le Parti, ha continuato Zingaretti: “Abbiamo individuato i temi su cui intervenire, le risorse con cui farlo ed i protagonisti chiamati ad agire. Dopo l’estate – ha precisato il Governatore del Lazio – provvederemo ad un nuovo confronto per verificare i risultati ottenuti e procedere agli eventuali aggiustamenti che potrebbero ritenersi necessari”.
Il Protocollo, ‘Per un lavoro di qualità in agricoltura’, si configura come un Piano d’intervento regionale nel settore in continuità con la legge 199 del 29 ottobre 2016 sul contrasto al Caporalato.
Difficile quantificare la dimensione del fenomeno in questo comparto, ma le cifre diffuse dalle Organizzazioni di settore parlano in Italia di quasi 430 mila persone che in agricoltura operano in un regime di illegalità, di cui quasi 130 mila in una condizione simile a quella della schiavitù.
Cristiana Persia