La lunga marcia per salvare il Pianeta
Si è aperto oggi a Parigi COP21, l’incontro per stabilire limiti “apprezzabili” entro cui contenere le emissioni di anidride carbonica (CO2) dal 2020 al 2030 per evitare i disastri ambientali dovuti al cosiddetto “effetto serra”. Un appuntamento vitale per il nostro futuro -anzi, per il futuro del pianeta Terra- le cui conclusioni, si spera, dovranno stabilire parametri vincolanti per far sì che i 195 Paesi partecipanti al summit adottino comportamenti capaci di non far salire oltre i due gradi centigradi la temperatura terrestre da qui al 2050.
A sostegno del COP21, in concomitanza con l’apertura dei lavori, in tutte le maggiori capitali mondiali le associazioni e i movimenti ecologisti hanno organizzato marce e manifestazioni, cui hanno partecipato centinaia di migliaia di “cittadini terrestri”. A Roma la marcia per il clima è partita da piazza Campo de’ Fiori (sarebbe dovuta iniziare da Piazza Farnese, dove ha sede l’ambasciata di Francia, ma per motivi di sicurezza dopo i tragici fatti di Parigi è stata spostata anche se di poche decine di metri) con destinazione Colosseo.
Clima festoso, per la marcia di Roma, anche se la preoccupazione – sia per il momento che stiamo vivendo, sia per il futuro del Pianeta – era palpabile.