FAO: la finanza climatica al centro dei sistemi agroalimentari
A Roma una settimana di incontri internazionali per accelerare l’azione climatica e lanciare il Food Systems Integrated Programme
La lotta al cambiamento climatico passa anche dalla trasformazione dei sistemi agroalimentari. Questo il messaggio lanciato dalla FAO in occasione della Climate Finance Week, ospitata presso il quartier generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. L’evento segna una tappa fondamentale nel percorso verso la COP30, la Conferenza sul Clima che si terrà a novembre in Brasile, dove i paesi lavoreranno all’obiettivo comune di mobilitare 1.300 miliardi di dollari in finanza climatica.
Per la prima volta dalla sua istituzione nel 2011, il Forum del Comitato permanente per le finanze dell’UNFCCC ha scelto i sistemi agroalimentari come tema principale, riconoscendone il potenziale decisivo nel contrastare la crisi climatica. Il titolo scelto – Accelerare l’azione e la resilienza attraverso il finanziamento di sistemi alimentari e agricoli sostenibili – indica chiaramente la direzione dei lavori.
Il cuore della settimana è stato l’avvio ufficiale del Food Systems Integrated Programme (FSIP), iniziativa finanziata dal Global Environment Facility con 282 milioni di dollari e co-guidata da FAO e IFAD. Il programma, che coinvolge 32 paesi, mira a promuovere sistemi agroalimentari sostenibili, rigenerativi e inclusivi. Gli obiettivi sono ambiziosi: ripristinare 870.000 ettari di terre degradate, migliorare la gestione di 13,8 milioni di ettari di paesaggi agricoli, ridurre di 174 milioni di tonnellate le emissioni di gas serra e migliorare le condizioni di vita di 3,4 milioni di persone.
Nel suo intervento, il Direttore Generale della FAO QU Dongyu ha ribadito che “per affrontare la crisi climatica serve accelerare la transizione verso sistemi alimentari più efficienti, resilienti e sostenibili, e occorre che i flussi finanziari raggiungano direttamente gli agricoltori”. Ha inoltre evidenziato tre principi guida: i sistemi agroalimentari sono parte della soluzione alle crisi climatiche, di biodiversità e di degrado del suolo; il finanziamento deve essere adeguato e accessibile, soprattutto per i piccoli produttori; e la trasformazione deve essere giusta e inclusiva, valorizzando il ruolo di donne, giovani e popolazioni indigene.
La settimana di lavori non si è limitata al FSIP. In programma anche la riunione dei membri della FAST Partnership (Food and Agriculture for Sustainable Transformation), meccanismo di dialogo creato alla COP27 per rafforzare i legami tra clima, agricoltura e finanza. Inoltre, una mostra digitale allestita nella sede FAO racconta con esempi concreti come i progetti già avviati abbiano contribuito ad accelerare l’azione climatica nei paesi membri.
Un ulteriore momento di rilievo sarà l’evento congiunto organizzato con il Brasile, attuale presidenza della COP, per presentare l’iniziativa RAIZ, parte integrante dell’Agenda d’Azione di COP30. Il progetto punta a mobilitare investimenti per il ripristino su larga scala dei terreni agricoli, rafforzando sicurezza alimentare, lotta al cambiamento climatico, tutela della biodiversità e contrasto alla desertificazione.
La Climate Finance Week rappresenta dunque un’occasione unica per unire sforzi e risorse. Ministri, rappresentanti governativi e partner internazionali si sono confrontati sulle modalità per trasformare la finanza climatica in strumenti concreti di cambiamento. Dalle discussioni è emersa l’urgenza di accelerare soluzioni integrate che possano, allo stesso tempo, rafforzare la sicurezza alimentare, proteggere gli ecosistemi naturali e migliorare le condizioni di vita delle comunità più vulnerabili.
Secondo la FAO, la strada verso la sostenibilità passa inevitabilmente per i sistemi agroalimentari. È lì che si gioca una delle sfide decisive per il futuro del pianeta.