ARAT, più sostegni per le razze autoctone toscane
L’associazione chiede nuovi investimenti per biodiversità e microterritorialismo
La Toscana conferma il proprio impegno nella valorizzazione delle razze autoctone e di una zootecnia sostenibile, capace di unire qualità, ambiente e benessere animale. L’Associazione Regionale Allevatori Toscana (ARAT), presieduta da Roberto Nocentini, ha espresso soddisfazione per l’incremento di 100mila euro stanziato dalla Regione a sostegno dell’acquisto e dell’impiego di animali iscritti nei libri genealogici.
«L’aumento dei fondi è un segnale importante – ha dichiarato Nocentini – perché aiuta le aziende agro-zootecniche a rinnovare il patrimonio genetico e a migliorare la competitività».
Il presidente di ARAT ha evidenziato come il modello di “microterritorialismo”, basato sulla produzione locale e il legame diretto con il territorio, risponda alle esigenze dei consumatori, sempre più orientati verso filiere corte e sostenibili. «Con il marchio “Toscana/Toscana” – ha spiegato – garantiamo che gli animali siano nati e allevati in aziende controllate, selezionati per la loro capacità di adattamento alle specificità delle diverse aree: dalla Garfagnana alla Maremma».
Oltre agli accordi strategici con la Grande Distribuzione Organizzata, l’associazione punta a rafforzare un’economia locale di qualità, capace di diventare un modello per tutto il settore zootecnico italiano.
«Investire nelle razze autoctone non significa solo preservare un patrimonio genetico unico – ha aggiunto Nocentini – ma anche sostenere un’economia che rispetta l’ambiente e valorizza le risorse locali».
Tuttavia, secondo ARAT, è necessario un ulteriore sforzo per la salvaguardia delle razze autoctone e la tutela delle aree più marginali. «Gli allevatori chiedono maggiore attenzione – ha concluso Nocentini – ed è fondamentale che la Regione continui a investire per rispondere alle aspettative di chi lavora in questo settore e di chi sceglie prodotti genuini e sostenibili».