domenica, Maggio 5, 2024
Ambiente

Al via nell’hinterland romano il compostaggio a km0

Il progetto è coordinato dall’Associazione Italiana Compostaggio ed è finanziato dalla Regione Lazio. I comuni aderenti stanno distribuendo alle famiglie le compostiere a rotazione, mentre sono in allestimento otto siti attrezzati con piccole macchine elettromeccaniche per scuole, condomini e quartieri.

In sei comuni dell’hinterland romano, con capofila Bracciano, parte il progetto COMLOC, vale a dire Compostaggio Locale. L’iniziativa, che promuove il piccolo compostaggio, coinvolge i comuni di Anguillara Sabazia, Canale Monterano, Trevignano Romano, Bassano Romano, Oriolo Romano, oltre a quello di Bracciano, per un totale di 58 mila abitanti. Il progetto è finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito delle misure a favore dell’auto compostaggio per la riduzione della frazione organica.

I comuni che partecipano al Progetto – COMLOC

 COMLOC, che prevede le buone pratiche di piccolo compostaggio, locale e di comunità, è coordinato dall’Associazione Italiana Compostaggio (AIC). L’obiettivo è quello di trasformare a chilometro zero gli scarti organici, avanzi di cucina, ortaggi, fiori, compresi i piccoli sfalci e il fogliame del giardino. Infatti, il 35% dei rifiuti che produciamo sono organici e sono quelli che più si prestano a essere trattati localmente, riducendo costosi e inutili viaggi verso gli impianti di condizionamento, anche perché almeno il 70% è costituito da acqua. La composizione dei materiali e gli organismi coinvolti sono gli stessi che troviamo nella lettiera di un bosco, dove i resti vegetali e animali sono trasformati in un terriccio scuro e soffice.

Cosa contiene il compost a chilometro zero – Associazione Italiana Compostaggio (AIC)

La tecnica del compostaggio serve a consentire in tempi più rapidi, e in uno spazio più limitato, i processi caratteristici dell’ecosistema suolo, dove la sostanza organica viene smontata per rendere nuovamente disponibili alle piante gli elementi necessari alla loro crescita. Insomma, un bel modo per limitare la nostra impronta biologica sul pianeta, preservandolo dalle emissioni di CO2, per noi e per le nostre generazioni future, dice Maria Stella Scordo della fattoria Fortebraccio di Bracciano che già produce in proprio il compost. I comuni aderenti stanno distribuendo alle famiglie le compostiere a rotazione e inoltre sono in allestimento otto siti per la messa in esercizio di piccole macchine elettromeccaniche da compostaggio a servizio di scuole, condomini e quartieri.

Per i cittadini è disponibile anche la pratica guida che fornisce tutte le informazioni utili per fare il compost in casa. E’ possibile scaricare la guida anche sul sito dell’AIC all’indirizzo: https://www.associazioneitalianacompostaggio.it/Bracciano/comloc.html. In un recente seminario sul tema il presidente dell’associazione, Fabio Musmeci, ha sottolineato il valore strategico del compostaggio su piccola scala, in grado di consentire una gestione di prossimità degli scarti con vantaggi economici e ambientali. Secondo i dati dell’Osservatorio Transalpino, riferiti al 2019, il compostaggio di vicinato si è dimostrato la soluzione più diffusa di valorizzazione dei rifiuti biodegradabili. L’AIC che si occupa del compostaggio a chilometro zero, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla resilienza e alla circolarità delle economie nel territorio, oggi conta, oltre a 32 soci, fra cui L’ENEA, anche 60 esperti..

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