Al Festival del Pescato Locale celebrati i prodotti a “miglio zero”
La manifestazione a Montalto di Castro. Qualità nutrizionale, gusto e tutela della biodiversità marina modello virtuoso di valorizzazione dell’identità costiera
Si è conclusa a Montalto di Castro (VT) la prima edizione del Festival del Pescato Locale – Into the Blue 2025, un evento che ha saputo elevare il dibattito sulla Blue Economy oltre la mera celebrazione gastronomica, focalizzandosi su sostenibilità ambientale, biodiversità marina e qualità nutrizionale del prodotto ittico a miglia zero. L’iniziativa, promossa dal Comune di Montalto di Castro e inserita nel PN FEAMPA 2021/2027 – GAL Pesca Lazio, ha saputo coniugare sapientemente la tradizione marittima con i principi di sostenibilità ambientale e di sviluppo economico del territorio facendo emergere Montalto di Castro come modello virtuoso di valorizzazione dell’identità costiera tra storia, economia e tutela ambientale.
Il valore biologico e nutrizionale del pescato locale
L’elemento centrale della manifestazione è stato il pescato fresco, giornaliero e sostenibile della costa laziale. L’iniziativa ha offerto un’opportunità unica per sensibilizzare sul valore nutrizionale del pesce pescato in prossimità: un prodotto con tempi di filiera ridottissimi, che mantiene intatte le sue proprietà organolettiche e l’alto contenuto di Omega-3.
Attraverso i banchi di assaggio gratuiti e gli show cooking con chef e pescatori della Cooperativa Piccola Pesca Harmine, il pubblico ha potuto scoprire e gustare specie ittiche locali e stagionali spesso meno note al grande consumo, promuovendo una dieta ittica più varia e attenta agli equilibri dell’ecosistema.
Questo approccio non solo esalta il gusto, ma contribuisce attivamente alla diversificazione delle catture, fondamentale per la salvaguardia della biodiversità marina.





Blue Economy e innovazione: il futuro del territorio
Cuore pulsante della manifestazione è stato il Teatro Lea Padovani dove si sono tenuti workshop e convegni che hanno richiamato l’attenzione di istituzioni, operatori e professionisti. I temi affrontati – innovazione nella pesca, gestione sostenibile delle risorse e turismo costiero – riflettono una chiara strategia di investimento nel futuro della comunità.

Come evidenziato dal Presidente del consiglio comunale, Emanuele Miralli, la valorizzazione di tutti gli elementi che ruotano attorno al mare – dalla pesca sostenibile alla nautica, dalla ristorazione all’accoglienza – è un “elemento strategico di crescita economica, turistica e culturale”. Il festival ha dunque offerto una piattaforma cruciale per il confronto sulla Blue Economy, intesa come modello di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per l’economia marittima e costiera.
Un aspetto di notevole interesse del festival è stato l’ampio spazio dedicato all’educazione e alla conoscenza della biodiversità attraverso:
- Passeggiate Didattiche “Scopri il tuo mare”: Gli itinerari hanno offerto ai partecipanti, tra cui studenti e famiglie, la possibilità di esplorare il legame tra la storia etrusca e l’ambiente costiero, approfondendo concetti come la biodiversità marina e il valore della pesca locale tramite audioguide wireless.
- Networking Territoriale: La riuscita del progetto è anche merito della vasta rete di collaborazione che ha coinvolto la Cooperativa Piccola Pesca Harmine, aziende agricole (Tosoni Massimo, Iacorossi), caseifici (Manca – Maremma in Tuscia) e associazioni locali. Questa rete dimostra come l’unione tra le realtà della pesca, dell’agricoltura e del commercio possa creare un modello economico condiviso e resiliente.
- Laboratori ludico-didattici dedicati ai bambini, focalizzati sulla scoperta delle specie marine e sull’apprendimento delle tradizioni marinare. Questo investimento nella conoscenza è la base per la formazione di consumatori e cittadini futuri più consapevoli del ruolo cruciale del mare.
Sostenibilità e identità: la carta d’identità del territorio
Il festival ha esaltato la connessione profonda tra il mare e l’entroterra, rappresentando l’identità territoriale di Montalto di Castro. L’abbinamento del pescato con i prodotti agricoli a km 0 (dai vini del territorio, all’olio EVO, ai formaggi locali) ha illustrato la ricchezza di una filiera corta integrata che riduce l’impatto ambientale legato al trasporto.
Gli incontri e i convegni hanno poi affrontato la necessità di una gestione sostenibile delle risorse marine, ponendo l’accento sull’importanza della collaborazione tra operatori per garantire un futuro economico e ambientale al litorale, come elemento strategico di crescita per l’intera comunità.
Il mix vincente: pesca ed enogastronomia locale per un turismo sostenibile
Il festival dunque non è stato un semplice appuntamento gastronomico, ma un vero e proprio laboratorio di sinergie tra settori chiave. Come sottolineato dal Presidente del GAL Mare Lazio, Marco Maurelli “la scelta di abbinare il pescato locale giornaliero ai prodotti agricoli del territorio laziale rappresenta un “mix vincente” per la promozione di un turismo lento ed esperienziale.
In sintesi, “Into the Blue 2025” ha dimostrato che la valorizzazione del pescato locale non si limita al piacere della tavola, ma è un atto di responsabilità ecologica e sociale. L’evento si configura come un esempio illuminato di come promuovere un modello agroalimentare sostenibile, che tutela la biodiversità, garantisce la qualità nutrizionale e rafforza il senso di appartenenza culturale di un’intera comunità.
Il successo della prima edizione a Montalto di Castro pone le basi per un evento che, nelle prossime edizioni, potrà ulteriormente rafforzare la connessione tra la tutela dell’ecosistema marino, la sostenibilità agroalimentare e lo sviluppo economico responsabile.
