Agrumi: subito un “tavolo” per fronteggiare la crisi
La convocazione chiesta dalla CIA alla ministra Bellanova. Situazione grave soprattutto su clementine, tra effetti maltempo e pandemia. Primi problemi anche per arance e limoni
Convocare al più presto il Tavolo agrumi al Mipaaf per far fronte alla crisi contingente, tenendo conto anche dei ritardi e delle criticità connesse all’attuazione del Fondo nazionale agrumi, e programmare interventi di lungo periodo utili al rilancio del settore. Queste le richieste sollevate da Cia-Agricoltori Italiani, in una lettera inviata dal presidente Dino Scanavino alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.
“La campagna agrumicola sta assumendo nelle ultime settimane connotazioni di criticità -scrive Scanavino- con una situazione di particolare gravità per le clementine, in piena fase di raccolta e commercializzazione, ma di incertezza anche per arance e limoni, appena agli esordi”.
Più in dettaglio, per quanto riguarda le clementine la campagna si caratterizza per l’eccezionale surplus di prodotto di piccola pezzatura, esito dell’andamento climatico dei mesi scorsi, che, non trovando adeguata collocazione e remunerazione, rischia in molti casi di non essere proprio raccolto. Ad aggravare lo scenario si sono aggiunti gli eventi calamitosi della scorsa settimana che hanno interessato bacini di rilievo come la Sibaritide e che hanno inflitto danni quali-quantitativi a grossa parte della produzione di piccoli agrumi. Lo stato di crisi interessa anche altre zone produttive come l’arco ionico tarantino e l’area del metapontino. Anche per le arance provenienti da alcune zone produttive, si comincia ad assistere, purtroppo, a una riduzione delle vendite e a quotazioni basse per la grande presenza di calibri medio-piccoli. Per i limoni, poi, il caldo prolungato e l’assenza di pioggia hanno posticipato l’ingresso sul mercato, che è quindi avvenuto in un momento di forte presenza di prodotto estero competitivo, soprattutto spagnolo, con riflessi negativi per le aziende. E tutto questo nonostante il profilo qualitativo organolettico, per tutte le principali produzioni agrumicole, è attualmente molto elevato.
“La difficoltà congiunturale -continua il presidente di Cia nella lettera indirizzata alla ministra- si innesta su criticità strutturali e nodi irrisolti, tra cui l’eccessiva frammentazione della produzione e dell’offerta, la difficoltà di accesso all’innovazione tecnologica, la non piena adesione ai sistemi di qualità, la scarsa partecipazione delle aziende agricole a cooperative e OP, la sbilanciata ripartizione del valore, la forte pressione competitiva estera”. Uno scenario complesso, quindi, “reso ancora più complicato dal rallentamento di vendite e conferimenti di ortofrutticoli per l’effetto pandemia (chiusura della ristorazione, riduzione della frequenza di spesa, chiusura delle scuole) e dal permanere di un clima caldo che non ha invogliato l’acquisto di prodotti tipicamente autunno-invernali”.
Ecco perché Cia-Agricoltori Italiani ora chiede un autorevole intervento del Mipaaf, con la convocazione del Tavolo agrumi. “Occorre, infatti, intervenire nell’immediatezza per far fronte allo stato di difficoltà di molte aziende agrumicole -evidenzia Scanavino- ma anche investire in un piano di interventi organico che punti alla ristrutturazione e al rinnovamento varietale, al consolidamento delle Organizzazioni di Produttori, al rafforzamento delle politiche di promozione per incentivare il consumo di prodotto nazionale, anche attraverso l’interprofessione, alla valorizzazione della qualità e dei territori”.