giovedì, Novembre 21, 2024
AgricolturaArte e Cultura

A.A.A. Cercasi gestore per l’oliveto delle Grotte di Catullo

In realtà non c’è nessuna grotta. Il nome “Grotte di Catullo”, infatti, risale alla riscoperta delle liriche del poeta dedicate alla sua amata casa di Sirmione, che suggerirono il collegamento alle magnifiche vestigia affacciate sul Garda, talmente interrate e ricoperte di vegetazione da sembrare una grotta. Fu proprio lo storico veneto Marino Sanuto ad attribuire l’epiteto, poi rimasto. Era il 1483. La splendida villa romana, risalente all’epoca augustea, ancora oggi visibile, però fu costruita dopo la sua morte.

Veduta aerea del sito archeologico delle Grotte di  Catullo – Direzione Regionale dei Musei della Lombardia

Occupava circa due ettari. A nord un’ampia terrazza belvedere la collegava agli altri porticati disposti sui lati lunghi dell’edificio. Poggiava su un terreno molto inclinato e per edificarla furono create imponenti strutture di sostegno. L’intera area fu acquisita dalla Soprintendenza nel 1948 per assicurarne una cura adeguata. L’uliveto composto di circa 1500 piante, tutte di varietà tradizionali coltivate sul lago di Garda, occupa lo spazio dell’antico giardino della villa e si estende in ampie zone dell’area archeologica.

L’antichissimo oliveto delle Grotte di Catullo. Grazie ai ritrovamenti archeologici legati alla produzione olearia locale sappiamo che già in età romana nel territorio sirmionese si praticava la coltivazione dell’olivo – Direzione Regionale dei Musei della Lombardia

Ci sono anche piante storiche, vecchie di 400-500 anni. Proprio per il particolare valore culturale, storico e paesaggistico dell’oliveto, la Direzione Regionale dei Musei della Lombardia ha deciso di affidarlo in concessione tramite gara. Prima di avviare la procedura, però, ha ritenuto opportuno fare una verifica degli eventuali interessati alla gestione e manutenzione dell’oliveto, con un avviso rivolto agli operatori economici che scadrà il prossimo 31 ottobre. Cerchiamo sul territorio produttori appassionati, che vogliano condividere con noi questa sfida: creare, in un luogo unico al mondo, un olio di straordinaria qualità per far rivivere una tradizione millenaria, ha spiegato il nuovo responsabile della Direzione Regionale dei Musei, Rosario Maria Anzalone.

Il sito archeologico delle Grotte di Catullo affacciato sul Garda – Direzione Regionale dei Musei della Lombardia

L’Amministrazione non fornirà alcuna attrezzatura. Il vincitore dovrà badare a tutte le spese, ma gli sarà consentito vendere l’olio prodotto occupandosi di tutte le fasi della produzione, dalla raccolta delle olive all’imbottigliamento con licenza d’uso e sfruttamento, a scopo promozionale, del marchio che l’Amministrazione s’impegna a registrare. L‘aggiudicatario sarà tenuto a pagare un canone minimo di 1.000 euro l’anno. Per partecipare, prima all’indagine di mercato e poi alla gara vera e propria, sono necessari requisiti speciali minimi, d’idoneità professionale e di capacità tecnica professionale, incluso un fatturato annuo non inferiore ai 64 mila euro e l’abilitazione a operare sul portale DigitalPA.

Le antiche vestigia romane della penisola di Sirmione, viste dal lago di Garda – Comune di Sirmione

L’Amministrazione si riserva d’inserire altri requisiti per agevolare le pari opportunità generazionali, di genere e d’inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate. All’interno dell’area si trova anche il Museo, aperto dal 1999, che custodisce elementi architettonici, mosaici e importanti reperti rinvenuti nel sito archeologico, e forse persino il ritratto di Catullo. Insomma, parafrasando il poeta, le cose che si amano si custodiscono.

Un frammento di figura maschile togata con in mano un rotolo, ritenuta l’immagine di un poeta, forse dello stesso Catullo, rinvenuto nel sito  – Direzione Regionale dei Musei della Lombardia





Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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