La pandemia non ferma i concorsi gastronomici
Successo per gli eventi a distanza riservati ai cuochi laziali. En plein per la XXIII edizione del “Piatto tipico pontino” e la XIII competizione dedicata alla “Cucina regionale rivisitata in chiave moderna”
Successi per i primi due concorsi gastronomici “a distanza” lanciati in Italia il 22 marzo scorso dall’Associazione Provinciale Cuochi Latina, dall’Unione Cuochi Lazio e dalla Federazione Italiana Cuochi per la XXIII edizione del “Piatto Tipico Pontini” e la XIII competizione dedicata alla “Cucina Regionale rivisitata in chiave moderna”.
Ideatore dell’innovativo format volto a sottolineare la resilienza del settore ristorativo in tempi di pandemia, il presidente dell’APCL Luigi Lombardi con la collaborazione della giornalista enogastronomica Tiziana Briguglio.
Ospiti d’eccezione la Stella Michelin Simone Nardoni e il Sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Battistoni che nel suo messaggio d’augurio ha voluto sottolineare quanto la figura del cuoco sia fondamentale per la promozione della grande tradizione enogastronomica del Belpaese e la diffusione della dieta mediterranea nel mondo.
Nonostante la pandemia con i ristoranti e le scuole chiuse, undici chef professionisti e cinque allievi degli istituti alberghieri, ognuno dalla propria residenza, hanno potuto così sfidarsi ai fornelli osservati a distanza da una giuria tecnica composta dal General manager della Nazionale Italiana Cuochi Gianluca Tomasi, il Responsabile tecnico operativo della NIC Francesco Gotti, il Responsabile del Compartimento Competizioni della NIC Fabio Mancuso e il giornalista Vincenzo D’Antonio.
Ben sei ore di diretta sui canali social YouTube e Facebook dell’Unione Cuochi Lazio e dell’APCL in cui i concorrenti, ripresi dalla telecamera dello smartphone, hanno dovuto cimentarsi nell’esecuzione di una ricetta secondo le regole dettate dal Big Cooking Contest dove ad essere giudicate sono la composizione del piatto con gli ingredienti contenuti nel pacco sorpresa svelato poco prima della prova, la mise en place, l’ordine, la pulizia, il tempo impiegato, il materiale utilizzato, le tecniche di lavorazione, la creatività e la fantasia dei partecipanti.
“Un’esperienza nuova, diversa – ha commentato il presidente di giuria Gianluca Tomasi – che seppur complicata ha permesso di veder lavorare i candidati e osservare come si sono posti nei confronti di questa nuova modalità molto bella e interessante”. Parole di apprezzamento per la tipologia di svolgimento dei concorsi sono state espresse anche dal Presidente della Federazione Italiana Cuochi Rocco Pozzullo, dal Presidente del Centro Italia della FIC Luca Santini e dal Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Lazio e Rapporti Istituzionali della FIC Alessandro Circiello che hanno ribadito come queste iniziative non solo servano a ritrovare lo spirito corporativo, ma possano fare da stimolo anche per l’organizzazione di altre gare a livello nazionale che vedano protagonista la categoria.
Consensi unanimi anche da parte dei Presidenti delle associazioni provinciali Donato Savino (Roma), Elia Grillotti (Rieti) e Antonio Cristini (Frosinone) concordi nel sottolineare come il lavoro dello chef possa servire a migliorare il tessuto sociale ed economico dei territori nei quali si opera. Da qui l’annuncio del Responsabile Nazionale del Dipartimento Emergenze della FIC Roberto Rosati, di un monumento dedicato a tutti i cuochi deceduti a causa del Covid-19 da inaugurarsi a Villa Santa Maria (Chieti) per la Festa Nazionale del Cuoco.
La kermesse che originariamente avrebbe dovuto svolgersi nell’ottobre dello scorso anno in occasione delle celebrazioni per San Francesco Caracciolo, protettore dei cuochi, ha visto aggiudicarsi la medaglia d’oro in entrambe le competizioni, per la categoria junior, dall’alunno dell’Istituto Alberghiero Angelo Celletti di Formia, Matteo Lombardi, con il piatto: “Lombetto di agnello in crosta con farcia alle olive e funghi pleurotus con verdure scottate e quenelle di patate aromatizzate”. Medaglia di consolazione per gli allievi: Martina Pozzolini, Francesco Barletta, Salvatore Spinosa e Domenico Molitierno
Vincitore della XXIII edizione del “Piatto Tipico Pontino”, per la categoria Senior, lo chef Roberto Grossi del ristorante “Evans” di Cassino (FR) con la ricetta: “Variazione di baccalà in tre consistenze con crema di patate allo zafferano”. Al secondo posto lo chef Luca Salvatore, anch’esso del ristorante Evans di Cassino (FR), con il piatto: “Né agro né dolce: millefoglie di rombo su crema di asparagi, carciofi in agrodolce e maionese alla senape”.
Sempre per i professionisti, ad assicurarsi la XIII competizione regionale dedicata alla “Cucina Regionale rivisitata in chiave moderna”, lo chef Alessandro Fiorletta del ristorante “Il Giglio Del Gusto” di Veroli (FR) con “Ricordo di baccalà: bauletto di verza con baccalà cotto in olio cottura su crema di patata e curcuma con cipollotto, pinoli, salvia e polpa di riccio di mare”. Al secondo posto lo chef Davide De Martino di Latina con “Involtini di alici con uva passa, pinoli e guazzetto di scarola”. Medaglia di bronzo ex aequo invece per gli chef: Pietro Pecchia, Ermelinda Caramanica, Alessandro Sinibaldi, Vincenzo Vitiello, Ermenegildo Costigliola, Giovanna Biasillo e Andrea Papa.
“Non ci fermiamo e vogliamo soprattutto essere al fianco dei tanti ragazzi che stanno studiando per diventare i cuochi del domani, dimostrando loro che è proprio nei momenti difficili che si misura la volontà del fare – ha commentato l’ideatore dell’evento Luigi Lombardi – Dopo la pandemia i ristoranti non saranno più quelli che eravamo abituati a frequentare e occasioni come queste dei concorsi possono essere d’aiuto per confrontarsi e riprogrammare anche il modo di approcciarsi ad una clientela che almeno per i primi tempi sarà prevalentemente locale”.
Protagonista una cucina che vuole coinvolgere e creare piacere facendo ritrovare al cliente, attraverso il sapore, la memoria del ricordo.