venerdì, Novembre 22, 2024
Mario Maurizi, Antonio Mancini, Diego Ermo, Salvatore Improta, Adriano Albanesi, Paolo Montalto
Alimentazione

I Giovani Panificatori in aiuto degli anziani e delle persone sole in difficoltà

Ci sono anche i fornai del Gruppo Giovani Panificatori Farchioni tra gli artigiani del cibo che in queste ore si stanno mobilitando per far arrivare generi di prima necessità agli anziani e alle persone in difficoltà che per effetto del Coronavirus  sono costretti tra le mura domestiche senza più il conforto degli affetti.

Queste le panetterie storiche della Capitale ad essersi immediatamente attivate: La Panzanella dei fratelli Ermo, il Forno Maurizi, il Forno delle Meraviglie Albanesi e Mancini il Forno  che hanno donato pane, latte, biscotti, olio e farina per non far venire meno il conforto della tavola nel momento in cui il pericolo dei contagi invita più che mai chi è fragile a restare in casa. 

A segnalare le persone in stato di vulnerabilità la Protezione Civile e le parrocchie dei diversi quartieri romani, alle  quali i giovani fornai romani si sono rivolti per rendere da subito concreto il loro aiuto. Un gesto quello di Adriano Albanesi, Diego Ermo, Mario Maurizi e Antonio Mancini che segue solo di poco la donazione di 41 letti per la terapia intensiva e la rianimazione per il Covid-Hospital di Pantalla, a Todi, da parte della famiglia Farchioni che si è anche impegnata a bloccare fino al prossimo 30 giugno il prezzo di farina, olio, vino e birra prodotti nei propri stabilimenti di Bastardo e Gualdo Cattaneo (PG), a marchio Terre della Custodia, Mastri Birrai Umbri e Molino Farchioni.

“La pandemia ha dato la possibilità di rivedersi negli occhi altrui”, sottolinea Paolo Montalto, ideatore e fondatore con Pompeo Farchioni del Gruppo Giovani Panificatori nell’annunciare anche il coinvolgimento entro la fine di aprile di tutti i panificatori aderenti al team di Umbria, Lazio e Campania per un fattivo contributo durevole nel tempo verso chi ha delle fragilità non solo economiche, ma anche emotive e psicologiche.

“Stiamo vivendo in un’epoca nella quale le percezioni e le necessità  della clientela che solitamente frequenta le botteghe sono completamente cambiate. Per questo – continua Paolo Montalto – nel clima di paura e d’impotenza generato dal COVID-19, come  Gruppo  Giovani sentiamo forte la responsabilità del nostro lavoro per non far mancare quel pane quotidiano che soprattutto adesso si è riappropriato della sua essenza rassicurante che è nella condivisione della tavola. In un momento come quello che stiamo vivendo – conclude – riteniamo sia importante più che mai guardare oltre l’apparenza e non restare indifferenti al bisogno reale di tante persone oramai in là con gli anni, spesso invisibili, che rappresentano le radici e la memoria storica delle nostre tradizioni”.

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