sabato, Novembre 23, 2024
Alimentazione

Boom di funghi quest’anno a settembre

di Gianluca De Angelis

Che questa non sia stata un’estate come le altre è ormai un dato di fatto: l’altissima quantità di piogge concentratesi nel mese di agosto, tuttavia, non ha portato unicamente danni alla produzione agricola autunnale.

Le condizioni climatiche, infatti, sono state ideali per la crescita di funghi, che sono spuntati a volontà nei boschi, come sostiene Coldiretti, che prevede per questa stagione un vero e proprio record per le aree di raccolta (oltre a notare un netto anticipo rispetto alle medie stagionali).

I terreni, infatti, sono restati umidi per molto tempo, innaffiati quasi ogni giorno da piogge abbondanti che si alternavano al sole, con temperature che si aggiravano tra i 18 e i 20 gradi: una situazione estremamente diversa rispetto a quella dell’anno scorso, quando la siccità aveva lasciato a mani vuote appassionati e ricercatori.

Il problema quest’anno però non si pone: il raccolto si prevede abbondante, e già in questi giorni la raccolta di porcini, finferli, trombette e chiodini sta dando buoni frutti.

Il boom di funghi di quest’anno, inoltre, sarà un grande aiuto per il turismo della bassa stagione settembrina: gli italiani in vacanza in questo mese saranno 11,6 milioni, il 5% in più rispetto allo scorso anno.

Settembre offre infatti tranquillità e relax per chi vuole staccare un po’ dal caos cittadino che in queste settimane, tra riaperture delle scuole e degli uffici, a volte può essere estremamente stressante.

È grande successo, infatti, per il turismo in montagna, nei parchi e nelle campagne… E tra le varie attività che è possibile fare, l’avventurarsi nei boschi per raccogliere funghi è sicuramente una di quelle più divertenti e uniche.  Spesso, inoltre, tramite questa forma di ricerca e raccolta su base volontaria si riesce a portare un sostegno concreto per le aree interne boschive: l’aiuto è infatti di grande supporto per i professionisti che riforniscono ristoranti e negozi di prodotti tipici locali, che conseguentemente riscontrano effetti positivi sugli afflussi turistici.

Un vero e proprio “circolo virtuoso”, quindi, del quale beneficiano produttori, ristoratori, uffici turistici e anche gli stessi ospiti, che possono così gustare piatti tipici preparati da mani esperte, ma con alla base il raccolto del loro stesso lavoro.

Tutto ciò però, ricorda Coldiretti, va necessariamente svolto sempre nel rispetto delle regole delle diverse aree e della natura in generale: si devono conoscere e rispettare i vincoli specifici presenti nei vari territori, evitare l’utilizzo di sacchetti di plastica inquinanti per riporre i funghi, non disturbare eccessivamente l’ecosistema nel quale ci si reca, e soprattutto raccogliere solo funghi di cui si sia sicuri. Altrimenti, in caso di incertezza, bisogna rivolgersi sempre ai Comuni o alle Unioni micologiche per ogni tipo di accertamento.

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