venerdì, Maggio 17, 2024
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Anche la Pasta ha la sua festa internazionale

L’appuntamento per il World Pasta Day quest’anno a San Paolo del Brasile, mentre in Italia calano i consumi ma cresce la voglia della pasta fatta in casa

Si celebra il 25 ottobre il World Pasta Day, manifestazione nata nel 1998 a Napoli e che da quasi vent’anni è diventato l’appuntamento più atteso da una moltitudine di  persone dislocate in ogni angolo del mondo accomunate da un’unica passione comune: la pasta.

Per questo anno il ruolo di “Capitale” di questo alimento che ci identifica così bene anche all’estero spetterà a San Paolo del Brasile, che ne ospiterà quindi  i festeggiamenti per il  2017. Un  evento a cui parteciperanno oltre 250 delegati tra pastai, Istituzioni e rappresentanti della comunità scientifica.

Nel frattempo sul nostro territorio nazionale fino al 28 ottobre sarà possibile invece aderire all’iniziativa ‘Pasticifi aperti’ che vedrà le aziende aderenti al circuito Aideipi (l’associazione delle industrie del dolce e delle paste italiane) mostrare al pubblico i “segreti” che nel tempo hanno trasformato questo alimento così amato in ambito nazionale in uno dei prodotti più apprezzati anche da parte dei  consumatori stranieri.

Che siano spaghetti o maccheroni, la pasta  continua infatti ad essere una delle bandiere più importanti per il nostro export, basti pensare che nel 2016 l’Italia ne ha esportato quasi 2 milioni di tonnellate, per un valore complessivo che ha sfiorato i  3 miliardi di euro.

Fra i principali acquirenti spicca la Germania, che nello scorso anno si è approvvigionata di quasi 360 milioni di quintali di prodotto, il 20% del totale. Seguono poi Gran Bretagna e Francia, mentre  ogni anno che passa Usa e Giappone prediligono quest’eccellenza Made in Italy, al pari della Cina in cui le vendite della pasta nazionale hanno subito un aumento del + 18,6% o degli Emirati che hanno segnato un + 33% per il nostro export come il Sud Africa che ha raggiunto un + 55%.

Come italiani noi ovviamente manteniamo il primato sul suo consumo.

Secondo i dati diffusi da Aidepi ogni anno gli italiani  consumano circa 23,5 chili di pasta pro capite.  Un quantitativo decisamente però che ha subito una notevole contrazione in questo ultimo periodo:  solo nel 2004 se ne consumavano quasi 28 chilogrammi a testa.

Di contro,  probabilmente sollecitati dagli infiniti programmi e riviste di cucina, gli italiani hanno invece ricominciato a farsi la pasta da soli. Secondo quanto emerge da un sondaggio Coldiretti/Ixe’, in una famiglia su cinque (il 20% del campione intervistato) si prepara infatti pasta semplice o ripiena fatta in casa, magari ricorrendo all’aiuto degli infiniti strumenti offerti delle nuove tecnologie.  Una sorta di vero ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando invece la conquista della modernità passava anche dall’acquisto in negozio della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione sul tavolo di casa.

Oggi, continua il sondaggio Coldiretti, si cercano invece con particolare attenzione le farine, magari utilizzando quelle degli antichi grani storici nazionali  e quando proprio non è possibile fare da soli si tenta di trovare  nello scaffale il prodotto che più richiama genuinità e tradizione.

Cristiana Persia

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