Oltre 7 milioni di italiani senza pasti adeguati
L’analisi della Coldiretti, “Reddito e condizioni di vita”, evidenzia che nel nostro Paese la povertà riguarda ben l’11,8% della popolazione.
Sono 7,2 milioni gli italiani che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni.
Questo il dato che emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat, relativi al “Reddito e condizioni di vita” nel 2015 dalla quale si evidenzia che questa punta dell’iceberg della povertà riguarda ben l’11,8% della popolazione.
La situazione peggiore dal punto di vista alimentare si registra – sottolinea Coldiretti – nel Mezzogiorno d’Italia dove la percentuale sale al 17,4% (mentre al Centro è il 10,4% e al Nord l’8,3%), tra le famiglie monoreddito con il 17,3% e tra le persone sole con più di 65 anni con il 19,8%.
Si registra tuttavia – continua la Coldiretti – una tendenza al miglioramento rispetto all’anno precedente in cui la percentuale era del 12,6%. Una situazione che si scontra con il fatto che ogni italiano ha comunque buttato nel bidone della spazzatura, durante l’anno, ben 76 chili di prodotti alimentari. Uno sperpero che da solo sarebbe più che sufficiente a garantire cibo adeguato per tutti i cittadini. Un problema che riguarda in Italia l’interna filiera dove gli sprechi alimentari – conclude la Coldiretti – ammontano in valore a 12,5 miliardi che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione.