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In Francia allo studio del Governo un bonus per chi decide di recarsi al lavoro in bici
Per garantire un approccio più sostenibile all’ambiente è necessario promuovere nuovi stili di vita. Parola di Elisabeth Born, la ministra francese delle infrastrutture che sembra aver deciso di premiare chi fra i suoi cittadini deciderà di lasciare la macchina a casa per recarsi al lavoro in bicicletta.
E poiché anche fra le istituzioni si comprende bene che le iniziative etiche sono sicuramente più accattivanti se accompagnate da riconoscimenti concreti, ecco trovata la soluzione: un rimborso a chilometro (attualmente calcolato in 25 centesimi) che renderà per i francesi più lieve ogni pedalata fatta per raggiungere il posto di lavoro. Una proposta che se incontrerà l’approvazione del parlamento di Parigi, renderà obbligatorio per tutte le aziende adottare entro 4 anni lo schema che attualmente è solo in fase sperimentale in alcune imprese del territorio.
L’analisi dettagliata su vantaggi e criticità di un’iniziativa del genere – compiuta da un gruppo di deputati dell’Assemblea nazionale con l’appoggio di alcune organizzazioni ambientaliste – è adesso sul tavolo della ministra.
I vantaggi per il lavoratore sono intuibili. Secondo il rapporto più del 70% dei francesi pur abitando a meno di 5 chilometri dal posto di lavoro, continua a prediligere l’auto per raggiungere la sede. Se utilizzasse la bicicletta a fine mese potrebbe facilmente raggiungere un’extra di 50 euro in busta paga che si aggiungerebbero alle minori spese per manutenzione e benzina, insieme ad un miglioramento delle condizioni generali di salute.
Dall’altra parte ci sono però anche i costi per il bilancio nazionale di una misura del genere che in caso di un’adozione di massa – fra pubblico e privato – potrebbe gravare nelle casse dello stato per circa 462 milioni l’anno. Costi che secondo il rapporto sarebbero però in parte riassorbiti dai maggiori introiti dell’Iva (legata ad un automatico aumento delle spese per una maggiore disponibilità salariale), da un risparmio sul budget di spesa per la sanità (il rapporto evidenzia che le patologie legate alla sedentarietà – ipertensione, diabete, obesità – costano allo Stato fra 1,2 e 9,5 miliardi di euro l’anno) e da una drastica riduzione delle spese di impatto ambientale legati all’inquinamento dell’uso dell’automobile ( che solo per questo settore in Francia sono quantificati in circa 2 miliardi di euro l’anno).
Attualmente nel Paese sono solo il 3% i dipendenti che utilizzano la biciletta per recarsi in azienda, ma si spera che una misura di questo tipo possa però calamitare il favore della popolazione dei grandi centri urbani, dove in genere le distanze per raggiungere il lavoro sono abbasta brevi mentre il tasso di smog elevatissimo.
E in Italia?
Al momento siamo molto lontani da una discussione su una eventuale politica di rimborsi come quella che sta investendo i parlamentari di Parigi.
Tuttavia qualcosa si muove. E’ infatti appena stato approvato da Montecitorio un piano nazionale per incentivare anche nel Belpaese l’uso delle due ruote, con l’obiettivo – dice la legge – di “promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative”.
Secondo la nuova normativa entro la prossima estate il governo dovrà approvare quello che viene definito il piano della mobilità ciclistica nazionale, indicando le linee guida che Regioni e Comuni saranno tenute a seguire per strutturare sul territorio le infrastrutture necessarie a rendere efficaci i propositi contenuti nella legge.
Fra i tanti obiettivi più ambiziosi quello di realizzare una rete ciclabile nazionale capace di collegare in maniera ecologica alternativa tutto il nostro territorio – dalle Alpi fino alla Sicilia – riuscendo ad inserirsi, come ampliamento a quanto già predisposto da altre Nazioni europee in tal senso.
Un modo anche per offrire un’opportunità in più di visitare il nostro Paese a quei turisti , sempre più numerosi, che scelgono di trascorrere il proprio tempo di vacanza su due ruote per apprezzare meglio le bellezze del posto.
Cristiana Persia