domenica, Maggio 12, 2024
Unione europea

Via libera a nuove regole contro pratiche sleali

Soddisfazione di Paolo De Castro per l’ok all’accordo raggiunto in CSA. Ora la procedura decisionale europea è tutta in discesa, manca solo l’ok del Parlamento Ue  

Si avvicina sempre più il traguardo nella lotta alle pratiche sleali in campo commerciale per quel che riguarda la filiera agroalimentare: i rappresentanti dei 28 Stati membri del CSA, il Comitato Speciale per l’Agricoltura dell’Unione europea, hanno infatti approvato all’unanimità l’accordo fra Parlamento europeo, Commissione e Consiglio Ue raggiunto lo scorso 19 dicembre sulla Direttiva europea contro questo tipo di pratiche.

Dopo il via libera del CSA la pratica torna nelle mani del Parlamento europeo, dove la Commissione Agricoltura il prossimo 23 gennaio dovrà votare l’accordo che, una volta approvato, passerà alla votazione finale dell’assemblea durante la sessione plenaria di marzo.

Molto soddisfatto per il risultato ottenuto in sede CSA il primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che è stato relatore del dossier e negoziatore durante i triloghi sulla Direttiva Ue: “Con questo ulteriore passo avanti – ha sottolineato De Castro –  siamo alle battute finali per assicurare l’entrata in vigore della Direttiva Ue che garantirà protezione e norme comuni a tutti gli agricoltori e produttori agro-alimentari europei per difendersi dallo strapotere della grande distribuzione, tutelando la sostenibilità economica, sociale ed ambientale della catena alimentare”.

“Dopo oltre 10 anni di tentativi questa normativa potrà essere approvata a meno di un anno dalla sua presentazione dell’aprile scorso da parte del Commissario europeo all’agricoltura Phill Hogan” ha ricordato l’eurodeputato del PD, sottolineando come in sostanza sia stato stabilito un record dall’applicazione della procedura di co-decisione tra Parlamento e Consiglio, “e questo è stato possibile – ha concluso De Castro – grazie al costante lavoro e impegno della Presidenza austriaca del Consiglio, dell’Esecutivo europeo e di tutti i colleghi relatori ombra, che ancora una volta tengo a ringraziare”.

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