giovedì, Settembre 18, 2025
Fiere Mostre e Mercati

Vercelli capitale del riso con il Festival Internazionale Risò

Dal 12 al 14 settembre 2025 Vercelli è diventata la capitale del riso con Risò – Festival Internazionale del Riso, tre giorni interamente dedicati al prodotto simbolo del territorio e della cultura locale. La manifestazione ha avuto come obiettivo principale la promozione della conoscenza e dell’apprezzamento del riso tra professionisti, operatori, opinion leader e consumatori, con un ricco programma che ha intrecciato economia, scienza, cultura e tradizione.

L’inaugurazione si è svolta sul sagrato della Basilica di Sant’Andrea alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollogrigida, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, del presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino, del sindaco Roberto Scheda e della presidente dell’Ente Nazionale Risi Natalia Bobba. Accanto a loro, la vicepresidente regionale Elena Chiorino e gli assessori Marina Chiarelli, Matteo Marnati, Maurizio Marrone e Federico Riboldi.

Il presidente Cirio ha sottolineato il ruolo centrale del Piemonte come “capitale mondiale del riso”, evidenziando l’importanza degli agricoltori come custodi dell’ambiente e del futuro del territorio. Il ministro Lollogrigida ha rimarcato invece la necessità di una strategia comune europea a sostegno della filiera, coniugando sostenibilità ambientale ed economica, e ha presentato il riso come alimento sano e parte integrante della cultura italiana.

La scelta di Vercelli non è casuale: il Piemonte è storicamente la principale regione risicola d’Italia, con 114.000 ettari coltivati, di cui 71.000 solo nella provincia vercellese. Risò è stato promosso da Provincia e Città di Vercelli ed Ente Nazionale Risi, con la collaborazione di Ministeri, Regione Piemonte, Università del Piemonte Orientale, Cinecittà, Camera di Commercio e Fondazioni bancarie. Numerosi anche i partner tecnici e sostenitori del settore agricolo e dei servizi.

Fulcro della manifestazione è stato il Villaggio del Riso, un’area espositiva di 13.000 mq in Piazza Antico Ospedale, con padiglioni istituzionali, commerciali e gastronomici. Nel Padiglione Produttori i visitatori hanno potuto acquistare prodotti a base riso, tra farine, dolci, snack, cosmetici e birre artigianali. L’Area Food ha proposto risotti tradizionali, sushi creativo, arancini, pizze, dolci e gelati, fino al Ristorante Gourmet gestito da Maio Group con menu firmato dallo chef Luca Seveso.

Due mostre hanno arricchito l’offerta: “Riflessi di Riso”, percorso multisensoriale dedicato al paesaggio delle risaie, e l’Area International, che ha raccontato la dimensione globale del riso italiano. FederUnacoma ha presentato innovazioni tecnologiche per la risicoltura, mentre la Fondazione Marazzato ha esposto trattori d’epoca con esperienze di realtà virtuale. Grande attenzione anche ai più piccoli, grazie all’Area Fun con trattori giocattolo e attività educative. Sul sagrato della basilica sono state ricostruite sette micro-risaie con varietà classiche (Roma, Carnaroli, Arborio, Baldo, Sant’Andrea, Vialone Nano e Ribe) e due microaree dedicate alla vegetazione spontanea delle Terre d’Acqua.

Il festival ha dato spazio anche alla divulgazione e al dibattito scientifico. Nel Salone Dugentesco istituzioni, università, enti di ricerca e associazioni hanno affrontato i temi della sostenibilità, dei cambiamenti climatici, dell’innovazione tecnologica, della biodiversità e dell’internazionalizzazione del prodotto.

Evento centrale è stato il convegno internazionale “The future of EU rice sector: a common strategy”, organizzato al Teatro Civico dal Ministero dell’Agricoltura e dall’Ente Nazionale Risi. Presieduto dal ministro Lollogrigida, ha visto la partecipazione di FAO, Commissione europea e rappresentanti di nove Paesi produttori (Spagna, Grecia, Portogallo, Francia, Malta, Romania, Bulgaria, Ungheria e Italia). I dati presentati hanno confermato il primato italiano: nel 2024 l’Italia ha prodotto il 56,7% del riso europeo, pari a 1,4 milioni di tonnellate, con un valore di 514 milioni di euro. Solo il Piemonte copre il 55% della produzione nazionale, seguito dalla Lombardia con il 40%. L’assessore Bongioanni ha annunciato un protocollo di ricerca con la Lombardia, l’apertura di una sede della Fondazione Agrion a Vercelli e nuove misure per sostenere i produttori contro i cambiamenti climatici e le fitopatie.

Un ampio spazio è stato dedicato al ruolo delle mondine, protagoniste della storia sociale delle risaie. Convegni, talk e mostre fotografiche hanno ricordato la conquista delle otto ore e celebrato il film Riso amaro di Giuseppe De Santis, con la proiezione di documentari e pellicole al Cinema Italia.

Non sono mancati i momenti di scoperta del territorio con sei tour guidati ideati da Somewhere Tour Operator, i Risò Days nei ristoranti Fipe, musei aperti fino a tarda sera, spettacoli dal vivo, mongolfiere, fattorie didattiche e visite alle grange e ai castelli delle campagne circostanti.

Risò 2025 ha unito convegni, esposizioni, tecnologia e cultura, trasformando Vercelli in un palcoscenico internazionale per celebrare il riso come eccellenza agroalimentare e culturale italiana, simbolo identitario e ambasciatore nel mondo.

Autore

  • Carlotta Maurizi

    Laureata in Lingue e attualmente studentessa magistrale in Strategie Culturali per la Cooperazione e lo Sviluppo, ha maturato vasta esperienza nella comunicazione sociale, nella gestione di siti web e canali social per enti pubblici e associazioni. Appassionata di cultura, volontariato e progetti di impatto sul territorio, specialmente nella zona del basso Lazio dove è nata e risiede.

    Visualizza tutti gli articoli
Hide picture