Tokyo 2020: Olimpiadi green grazie ai crediti verdi
di Gianluca De Angelis
I piani per le Olimpiadi 2020 a Tokyo sono sempre più definiti e puntano in maniera più decisa che mai a rendere la prossima edizione dei Giochi una delle più ecosostenibili di sempre.
Una delle novità principali, infatti, arriva proprio da Dipartimento per l’ambiente di Tokyo, che ha annunciato come, per i quattro giorni in cui si terranno le cerimonie di apertura e di chiusura, le emissioni di diossido di carbonio saranno pari a zero.
No, non è una follia, ma allora come sarà mai possibile ottenere un simile risultato? Semplice, attraverso il sistema dei crediti verdi. Ma andiamo prima a spiegare cos’è questo sistema, spesso associato a termini come Protocollo di Kyoto, “emission trading” o “cap-and-trade”: ebbene, lo scambio di crediti verdi non è altro che una forma di “borsa” ideata per fornire incentivi per i Paesi decisi a ridurre le proprie emissioni di gas ad effetto serra… con la particolarità che qui, però, le transazioni sono effettuate usando, come unità di misura, le tonnellate di CO2.
Per essere più precisi, è prima di tutto un’autorità nazionale o sovranazionale a stabilire un valore massimo (in inglese “cap”) di emissioni di CO2 nell’atmosfera a livello globale, che viene poi ripartito sotto forma di “diritti di emissione” tra stati e aziende, con lo scopo di emettere CO2 entro la soglia stabilita. In caso contrario, il soggetto dovrà acquistare i crediti che gli mancano da altri soggetti che si sono comportati in maniera più efficace di quanto richiesto e che quindi hanno guadagnato “crediti in eccesso” da vendere.
In particolare, Tokyo è una città che, nonostante le sue dimensioni e la concentrazione di persone che la abitano, ha sempre puntato fortemente all’ecosostenibilità: ebbene, a partire da Aprile 2010 (anno in cui è diventato realtà questo programma di Cap-and-Trade) la città ha accumulato un quantitativo tale di crediti verdi da poter smaltire del tutto le 720.000 tonnellate di diossido di carbonio che si prevede verranno emesse durante i giorni delle cerimonie.
È la prima volta che il Giappone fa ricorso ai suoi crediti verdi per il sistema di Cap-and-Trade e – attenzione – stiamo parlando di un risultato storico e di un grande passo in avanti per la sostenibilità, tema importante delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020. La cifra impressionante verrà smaltita, infatti, grazie ad uno sforzo compiuto per anni che ha visto quasi 1.300 industrie di grosse dimensioni ridurre nel tempo le proprie emissioni di CO2, ricorrendo invece sempre più a forme di alimentazione energetica verdi e rinnovabili.
Ma non è finita qua: per accumulare altri crediti verdi da smaltire per le alte emissioni che si prevedono durante le settimane olimpiche, il Governo Metropolitano di Tokyo ha già studiato un piano di “compensazione” di energia verde che include anche numerose strutture lavorative e uffici governativi che si accompagneranno quindi alle industrie per la lotta all’inquinamento. A partire dall’anno 2015, infatti, le strutture hanno ridotto le emissioni del 26%, con un credito accumulato che ammonta già a circa 10 milioni di tonnellate di CO2.