giovedì, Maggio 16, 2024
Attualità

“Sapori d’Italia” a Vancouver per promuovere l’agricoltura di qualità

Missione della CIA in Canada. La manifestazione promossa con Comites e Centro Culturale Italiano anche per aprire nuovi canali commerciali per le nostre imprese: nell’ultimo anno l’export agroalimentare “made in Italy” verso il Canada ha toccato i 661 milioni di euro, ma può crescere molto di più, anche tramite il Ceta. Presenti oltre 50 buyer con 12 aziende associate alla Cia in rappresentanza dell’eccellenza nel settore. Il presidente Scanavino: “Continua il nostro impegno a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese”.

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L’export agroalimentare “Made in Italy” in Canada ha registrato quota 661 milioni di euro nell’ultimo anno. Un mercato emergente, quindi, che però cresce ininterrottamente da dieci anni (+64%) e può ancora svilupparsi e aumentare, anche grazie all’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada (Ceta) in corso di definizione. Per questo motivo, per valorizzare e promuovere l’agricoltura tricolore e, soprattutto, per aprire nuovi canali commerciali alle imprese associate, la Cia-Agricoltori Italiani ha organizzato a Vancouver il workshop “Sapori d’Italia: Il valore dell’agricoltura Made in Italy”.

Un evento, promosso con il Comites e il Centro Culturale Italiano sotto l’egida della nostra Ambasciata, a cui hanno preso parte oltre 50 tra buyer, importatori e distributori di “wine & food”, nonché autorità della città metropolitana di Vancouver e rappresentanti Ho.Re.Ca dell’area British Columbia. Un evento di lancio anche in vista di “Sapori d’Italia 2016”, la manifestazione aperta al pubblico che si terrà domani con degustazione e vendita delle eccellenze produttive delle imprese agricole italiane.

Dodici imprese associate alla Cia hanno animato l’importante iniziativa confederale in rappresentanza dell’eccellenza italiana nel settore: la pasta e l’olio dalla Puglia, il prosecco dal Veneto, il vino dalla Toscana e dalla Campania, i formaggi dalla Calabria, e poi prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto come i pistacchi dalla Sicilia, lo zafferano dal Friuli Venezia Giulia e le marmellate biologiche con frutti antichi dalla Liguria. A sottolineare, ancora una volta, il valore del territorio come componente essenziale del “brand” Made in Italy.

A dare il via ufficialmente all’evento è stato il Console generale d’Italia a Vancouver, Massimiliano Iacchini, che ha offerto “l’ampia disponibilità del Consolato ad accompagnare tutte le iniziative di promozione della Cia”. Molto soddisfatto anche il presidente nazionale Dino Scanavino: “La Confederazione continuerà nel suo impegno a supporto delle imprese agricole nel loro progetto di internazionalizzazione -ha spiegato-. Possiamo vincere la sfida dell’italian sounding solo così, attraverso il ruolo attivo e diretto degli imprenditori che credono nel valore del prodotto autentico e intendono promuoverlo sui mercati stranieri crescenti come il Canada. Le nostre iniziative si pongono l’obiettivo di facilitare e agevolare in tutti i modi -ha concluso- il rapporto diretto tra aziende e consumatori”.

ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI VERSO IL CANADA

Nel 2015, tra vini (circa 300 milioni di euro), prodotti da forno (62 milioni di euro), oli e grassi (85 milioni di euro), formaggi e ortofrutta, l’Italia ha esportato verso il Canada circa 661 milioni di euro.

 

Esportazioni Made in Italy alimentari verso il Canada (%)

Export verso Canada alimentari
Fonte: Ufficio Studi Cia su dati Istat

In dieci anni, le vendite estere alimentari Made in Italy verso il Canada sono aumentate di oltre tre quinti (+64%).

Andamento delle esportazioni alimentari verso il Canada (milioni di euro) 

 

Export verso Canada
Fonte: Ufficio Studi Cia su dati Istat

 

 

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari).

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