Roma lancia la “politica del cibo”
Ieri prima riunione del Consiglio del Cibo, organismo nato dalla spinta di molte associazioni. Cittadini, produttori, esperti, università insieme per creare una rete del cibo sostenibile, equo, etico, inclusivo
Sala della Protomoteca del Campidoglio piena, talmente gremita da rendere necessario aprire ai partecipanti una sala adiacente, per la prima riunione del Consiglio del Cibo, organismo istituito dalla delibera n.38 del 27 aprile 2021 approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale e nato dalla spinta di circa 50 associazioni impegnate nel settore agroalimentare e della solidarietà di Roma.
Prende avvio così un progetto ambizioso sul modello di analoghi già esistenti a Milano e in altre città europee, un percorso nato grazie al Coordinamento per la Food Policy di Roma e alla collaborazione con la rete Fusilli-Urban Food Planning, una compagine eterogenea, dalle cooperative sociali all’Associazione romana dottori agrari e forestali, alle diverse onlus che si occupano di temi legati all’alimentare, lotta alla fame, inserimento lavorativo, economia circolare e molti altri che negli ultimi due anni hanno sviluppato un percorso partecipativo, un processo voluto dalla società civile che ora le istituzioni accolgono e accompagnano.
Da oggi diventa una grande rete con il coinvolgimento di tante persone, associazioni, aziende agricole, piccola e grande distribuzione e che metterà in sinergia tutte le competenze presenti, attraverso specifici tavoli di lavoro, per realizzare e implementare un piano strategico per il cibo nella capitale.
All’iniziativa, coordinata da Sabrina Alfonsi, assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo rifiuti e protagonista attiva in questi ultimi mesi, hanno preso parte la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, il presidente della commissione consiliare ambiente Giammarco Palmieri, che presiederà i lavori del Consiglio, molti altri esponenti politici che sono stati protagonisti del percorso partecipato come Daniele Diaco primo firmatario della delibera istitutiva e decine di rappresentanti delle organizzazioni promotrici del processo.
Il sindaco Roberto Gaultieri ha portato il suo saluto: «Roma è un luogo speciale per la sua natura di comune agricolo e la food policy non è una lista scollegata di principi e pratiche più o meno ambiziose ma è una politica organica, possibile, realistica e necessaria per essere protagonisti dei cambiamenti profondi che stanno avvenendo e che vedono le città laboratori di sostenibilità e inclusione – ha spiegato – Un modello che cambia la città e la rende migliore, più vicina alle persone – poi ha concluso – Partire è importante, essere tanti è fondamentale, come sindaco do il mio pieno sostegno a questo percorso e auspico di arrivare a un piano del cibo ambizioso che rilanci la città e metta al centro le persone e l’ambiente».
Prima di lui era intervenuta Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina: «Non si tratta solo dell’istituzione di un organismo ma di un grande lavoro di coinvolgimento di tutti i soggetti presenti oggi, di quelli che arriveranno che ci deve portare a realizzare un’ambiziosa food policy per la Capitale».
Poi Sabrina Alfonsi, assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti che ha illustrato diffusamente il senso, gli obiettivi e l’organizzazione del Consiglio. «Il vuoto della politica sullo sviluppo agricolo della nostra città – esordisce – ha fatto sì che anche tutte le materie a essa collegate, a partire dalla food policy, paghino un ritardo e una grande frammentazione. Un ritardo che non è mancanza di contenuti, esperienze e realtà impegnate, e questa sala strapiena lo dimostra, ma è un ritardo di messa a sistema – poi aggiunge – e a breve allargheremo il percorso al settore del commercio, della ristorazione e dell’artigianato alimentare. Il progetto prevede 7 tavoli tematici per la redazione di un piano del cibo che si inserisca nella più generale transizione agro-ecologica che dovrà compiere la nostra città e il nostro Paese, che offra le terre pubbliche al servizio dei giovani agricoltori, della riforestazione urbana e che contrasti lo spreco». Poi ha precisato: «Sarà naturalmente possibile quando convocheremo il prossimo Consiglio del cibo prima dell’estate, fare un check apportando le necessarie modifiche – e ha concluso con una notizia – la relazione tecnica dello schema di assetto preliminare sulla Centralità Urbana del Santa Maria della Pietà ha individuato una articolazione di servizi e di attività integrate che puntino allo sviluppo delle politiche del cibo, all’attività di ricerca, l’innovazione tecnologica e la diffusione delle filiere agro-alimentari, prevedendo di destinare a questo scopo tre padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico. Forse il primo hub per la nostra Food Policy».
In collegamento è intervenuta il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo che ha illustrato l’esperienza della città meneghina che su questi temi è già attiva da qualche anno.
Poi via via sono intervenuti molti altri esponenti del mondo dell’associazionismo da Terra a Coldiretti Lazio, da Slow Food all’Università del Molise, alcuni dei tanti politici presenti all’evento e molti altri ancora che hanno portato le loro esperienze e indicato temi e metodi.
Durante l’assemblea è stata celebrata la cerimonia di adesione di Roma all’Associazioni Città dell’olio con la consegna della bandiera da parte del presidente dell’associazione Michele Sonnessa
I 7 tavoli di lavoro previsti:
- Food Governance
Quale governo del sistema agroalimentare per Roma? Il tavolo si interrogherà sulla forma da dare al regolamento che definirà le attività del Consiglio. - Accesso alle risorse, produzione locale e agroecologia
Il tavolo lavorerà sulle politiche per l’accesso alle risorse primarie per la produzione agricola, al fine di promuovere la nascita di nuove aziende agricole (in particolare sulle terre pubbliche), l’ingresso dei giovani in agricoltura, il ripristino dell’agrobiodiversità, la formazione degli agricoltori per la transizione agro ecologica, il contrasto al consumo di suolo e la tutela del paesaggio. - Mercati, cibo locale e logistica
Il lavoro del tavolo sarà concentrato sullo sviluppo di proposte e strategie per un miglior collegamento tra produzione nelle aree rurali e consumo urbano: in questa chiave sarà affrontato il ruolo dei mercati rionali, dei mercati contadini e del commercio agroalimentare, quello del Centro Agroalimentare Roma (CAR) e di altri poli logistici. - Economia solidale e filiere alternative
Il tavolo lavorerà sulla proposta di politiche, programmi, progetti e iniziative per rafforzare la presenza sul territorio di prodotti e produttori locali legati alle reti di economia sociale e solidale, commercio equosolidale e gruppi di acquisto solidale. - Contrasto allo spreco e alla povertà alimentare
Il tavolo si occuperà di ragionare sulla promozione di strategie, politiche e programmi per il contrasto allo spreco alimentare in tutte le fasi della filiera. Azioni di prevenzione, sensibilizzazione, redistribuzione e riutilizzo delle eccedenze, l’economia circolare e l’accesso al cibo locale e di qualità. Tra i principali obiettivi l’inclusione socio-lavorativa e il sostegno alle fasce più deboli. - Ristorazione scolastica, ristorazione collettiva ed educazione alimentare
Le filiere della ristorazione scolastica, la ristorazione collettiva e il ruolo degli acquisti verdi, per favorire l’approvvigionamento dal territorio, la filiera corta e l’agroecologia saranno uno degli assi portanti del lavoro di questo tavolo. - Cultura gastronomica, ristorazione e trasformazione del cibo
Il tavolo lavorerà per approfondire il ruolo di ristoranti e attività commerciali come volano per la valorizzazione del cibo locale ed ecologico, in funzione di garantire diete sostenibili, salutari ed economicamente accessibili.