Resilienza verde: l’UE punta su agricoltura e pesca
Dal monitoraggio forestale al commercio con l’Ucraina, i ministri UE puntano su sostenibilità, semplificazione e competitività
Due giorni di confronto serrato, il 23 e il 24 giugno, tra discussioni politiche e aggiornamenti tecnici: il Consiglio “Agrifish”, che riunisce i ministri europei dell’Agricoltura e della Pesca, ha messo sul tavolo alcune delle principali sfide che l’Unione Europea deve affrontare in un settore sempre più sotto pressione.
Presieduto dal ministro polacco Czesław Siekierski, il Consiglio ha affrontato dossier cruciali per il futuro dell’agroalimentare e delle aree rurali: foreste, benessere animale, sementi, pesca, commercio internazionale, semplificazione della PAC, fino agli aiuti d’emergenza per le regioni colpite da eventi climatici estremi.
Un nuovo quadro per le foreste europee
La prima vera decisione politica è arrivata sul fronte ambientale. Il Consiglio ha approvato la sua posizione sul nuovo quadro europeo per il monitoraggio delle foreste. L’obiettivo è armonizzare i dati e le pratiche di monitoraggio tra i Paesi membri, creando una base conoscitiva comune utile per politiche climatiche, agricole e ambientali. L’approccio sarà “bottom-up”, con partenza dai sistemi nazionali per poi costruire un’infrastruttura europea semplificata e interoperabile.
“Le foreste sono i polmoni verdi dell’Europa: con questo strumento offriamo ai gestori un supporto concreto per coniugare tutela e produttività, senza aggravi burocratici”
(Czesław Siekierski)

Sementi e biodiversità: armonizzazione cercasi
Altro tema tecnico ma strategico è quello del regolamento sulle sementi e materiali di riproduzione vegetale (PRM).
Il Consiglio ha espresso il suo sostegno generale alla riforma, chiedendo però flessibilità:
- no all’obbligo VSCU per ortofrutta, per i costi eccessivi
- divergenze sull’inserimento totale dei PRM nei controlli ufficiali
- forte attenzione alla biodiversità e resilienza varietale, fondamentali in un contesto climatico instabile
L’obbligo di VSCU, che sta per “Varietà da Conservazione e da Coltivazione”, si riferisce alla normativa europea che regola la commercializzazione di sementi. Per essere legalmente vendute nell’Unione Europea, le varietà vegetali devono essere iscritte in registri ufficiali e le sementi devono essere certificate ed etichettate. Questo obbligo garantisce che le sementi siano di alta qualità e che i coltivatori abbiano accesso a varietà adatte alle loro esigenze. L’obbligo è entrato in vigore il 12 ottobre 2014.
Pesca sostenibile: obiettivi e rischi per il 2026
Il Consiglio ha discusso la recente comunicazione della Commissione sulla pesca sostenibile e ha delineato le priorità per definire le quote per il 2026. I ministri hanno chiesto:
- stabilità normativa e accesso equo alle risorse
- attenzione all’impatto economico della transizione ecologica
- consultazioni eque con Regno Unito, Norvegia e altri Paesi partner
Forte la preoccupazione per le importazioni da Russia e Bielorussia: diversi Stati membri hanno chiesto restrizioni più severe, per evitare che i prodotti ittici da quei Paesi minino l’efficacia delle sanzioni legate al conflitto in Ucraina.
Commercio e geopolitica: tra Ucraina e Mercosur
I ministri hanno dedicato ampio spazio al ruolo del commercio agricolo nella politica estera UE. Su Ucraina, il sostegno resta saldo, ma si chiede una revisione del DCFTA per salvaguardare le filiere agricole europee. “Serve una soluzione strutturale, non un’emergenza continua”, ha dichiarato un ministro dell’Europa centrale. Per quanto riguarda il Mercosur, torna forte la richiesta di misure compensative per i settori vulnerabili e di standard di reciprocità. In particolare, si chiede di allineare i limiti sui residui chimici (MRL) tra prodotti UE e importati.
PAC: semplificazione accolta, ma non senza critiche
Il pacchetto “omnibus” sulla semplificazione della Politica Agricola Comune (PAC) è stato accolto con favore:
- maggiore flessibilità per gli Stati membri
- snellimento delle regole ambientali
- strumenti di gestione del rischio migliorati
Tuttavia, non mancano le riserve. L’idea di una nuova autorità per la governance dei dati PAC è stata criticata da molti ministri, temendo duplicazioni e aggravi burocratici. Si chiede inoltre che le esenzioni per le aziende biologiche siano estese anche a quelle in fase di conversione.
Tra le misure adottate, anche l’approvazione rapida di aiuti per la regione ultraperiferica di Mayotte, duramente colpita da due eventi estremi: il ciclone Chido e la tempesta Dikeledi. Il pacchetto approvato prevede fondi diretti per la ripresa agricola e la ricostruzione.
Una linea comune in costruzione
Il Consiglio di giugno ha mostrato un’Unione europea ancora divisa su alcuni dossier tecnici, ma più coesa nel riaffermare i pilastri della sua politica agricola e ambientale: sostenibilità, competitività, sicurezza e flessibilità.
La presidenza polacca si è mossa con pragmatismo, cercando una mediazione tra ambizioni climatiche e realismo produttivo. Il test più difficile, ora, sarà trasformare le parole in norme e risorse.
Nei prossimi mesi, si attendono sviluppi importanti: il prossimo Consiglio Agrifish è previsto per metà luglio, seguito dall’incontro informale dei ministri a settembre. Entro la fine dell’anno, sarà cruciale monitorare l’attuazione della strategia e il bilancio intermedio delle riforme PAC. Il lavoro, insomma, è appena cominciato.