giovedì, Novembre 21, 2024
Agricoltura

Punta sul melograno l’agricoltura siciliana

Il melograno è da millenni al centro della narrazione mitologica e della simbologia religiosa: si diceva che fosse nato dal sangue di Bacco, e che fosse il cibo della fertilità e dell’amore; se nell’antica Grecia con i suoi rami le spose s’intrecciavano i capelli per auspicare la fecondità, in epoca cristiana il melograno diventa allegoria della Chiesa gremita dai fedeli, come il frutto stesso è ripieno di semi. Continuando la sua storia, nel Rinascimento questo frutto veniva spesso posto dai pittori nella mano di Gesù bambino, a simboleggiare la nuova vita donata all’umanità, per arrivare infine al significato simbolico e moraleggiante che i fratelli Grimm gli hanno dato nelle loro fiabe.

Questo frutto detto anche “Granata”, originario della Persia e dell’Afghanistan, e che è stato tenuto sempre in grande considerazione per le capacità terapeutiche e rinfrescanti dei suoi chicchi, ha trovato recentemente nuovo successo in Sicilia, dove la coltivazione sta aumentando a grande ritmo e dove gli imprenditori disposti ad investire su questo prodotto – che veniva importato soprattutto da Israele e dalla Turchia – sono sempre di più.

La superficie complessiva lavorata a melograno nella regione si pensa che nel 2019 raggiungerà almeno i 300 ettari, quasi la metà del totale coltivato in Italia. Il melograno dunque rappresenta un vero e proprio boom che si è sviluppato soprattutto tra le province di Agrigento, Trapani, Ragusa e Catania. Nino Indelicato, presidente della Copagri di Sciacca (Ag), analizzando la produzione dell’isola, ha evidenziato come le zone del litorale siano quelle che si adattano più di altre alle esigenze climatiche di questo frutto. Basti vedere come a Marsala nel 2014 alcuni giovani imprenditori hanno dato vita a “Kore Frutti di Sicilia”, azienda che è passata in breve tempo da 15 a ben 150 ettari coltivati a melograno.

Ma da cosa dipende il successo di questo frutto? Ancora oggi, come in passato dai chicchi si ottengono bevande energizzanti, ricche di vitamine e minerali, dalle proprietà antibatteriche ed antitumorali, che possono esercitare azioni antiossidanti e di contrasto ai radicali liberi. Proprietà che, se nel passato erano considerate magiche, ora sono testate scientificamente. Il melograno è quindi protagonista di un’agricoltura innovativa, che riscoprendo un prodotto del passato dà una nuova spinta alla produzione nazionale, con sempre più imprenditori interessati a questo frutto.

Una varietà tra le migliori è la “Wonderful One”, che alla fine del processo di maturazione fornisce un frutto dalla scorza di un colore rosso intenso e dai chicchi dal gusto aspro, particolarmente adatto alle spremute. È la varietà scelta, per esempio, dall’impresa di Vincenzino Leo, che da una produzione del 2018 di circa quindici quintali di frutti prevede di passare tra un anno ad almeno 300 quintali.

È stato calcolato che con una produzione media per singolo ettaro di un quantitativo compreso tra 250 e 280 quintali, la Sicilia si appresta a diventare leader nazionale nella produzione di melograno, con un fatturato in crescita che potrebbe toccare in breve quota 5 milioni di euro.

Gianluca De Angelis

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