sabato, Maggio 18, 2024
Agricoltura

Gli italiani, i migranti e il lavoro (gratis)

di Cristiana Persia

“Tenerli lì a far niente? Anche io non sono d’accordo”, con queste parole il nuovo ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha commentato i risultati di un’indagine del Centro Studi Ixè sul tema “Italiani e Migranti” presentata oggi a Roma nel corso della tavola rotonda “Immigrazione e lavoro” in occasione dell’Assemblea elettiva per il rinnovo della giunta nazionale di “Ue Coop” (l’Unione europea delle Cooperative a cui partecipano più di quattromila entità dislocate su tutto il territorio nazionale con oltre 600.000 soci).

La ricerca  esposta dal presidente di Ixé, Roberto Weber, ha evidenziato che otto italiani su dieci (il 79%) chiederebbero di far lavorare i migranti gratuitamente in attività di pubblica utilità, in cambio dell’accoglienza, sia pure per un periodo limitato di tempo.  Secondo lo studio, il fatto che siano assistiti e non lavorino è l’elemento che più infastidisce gli italiani riguardo alla loro presenza sul territorio nazionale,  così almeno per il 30% del campione, seguito dalla paura per la possibilità di delinquere ( il 29%) contro un 26% che invece non mostra nei loro confronti alcun tipo di disagio.

Fra i settori economici proposti per un loro possibile impiego gratuito, il 57% degli intervistati pensa che questi possano occuparsi della cura del verde pubblico, il 54% della pulizia delle strade, mentre il 36% ritiene che possano essere utilizzati in agricoltura.

Risultati che il neo ministro all’agricoltura sembra pienamente condividere. Nel suo intervento ha infatti tenuto a precisare: “Nella mia Pavia, vedo tanto bighellonare, vedo tanti telefonini di ultima generazione. Qualche giorno fa un mio concittadino mi chiedeva: ma se scappano da una guerra a chi telefonano tutto il giorno?”. A fronte di un’ondata migratoria che non sembra comunque destinata a fermarsi, Centinaio ha evidenziato alla platea la necessità di conoscere le diverse professionalità delle persone che giungono in Italia, in modo che queste possano ricambiare gratuitamente l’ospitalità ricevuta. Ma, ha tenuto a precisare l’esponente della Lega, l’ipotesi  in caso di persone ad alta qualifica – come i dirigenti o i medici chirurghi –  potrebbe suscitare la diffidenza della popolazione e compromettere la riuscita di un’operazione del genere.    Per quanto riguarda invece coloro che non hanno particolare professionalità, ma sperano di trovare in Italia un’attività lavorativa o, in mancanza, ambiscono all’assistenza, il ministro ha indicato le  grandi difficoltà economiche in cui versa oggi una fascia molto ampia della popolazione italiana che impone una priorità assoluta nella scelta degli interventi governativi, lasciando ben poco spazio ad altri investimenti.  In un contesto di legalità, secondo Centinaio, sia il settore agricolo che quello turistico potrebbero effettivamente assorbire queste persone ma, ha precisato: “Non devono raccogliere pomodori o fare i camerieri, questi sono lavori che,  se adeguatamente retribuiti, anche molti italiani accetterebbero”.

Una proposta – quella di un corrispettivo in lavoro in cambio dell’ospitalità – che pur sembrando trovare un così largo consenso fra la nostra popolazione,  dovrebbe comunque passare al vaglio di Bruxelles, visto che i soldi a disposizione per l’accoglienza vengono elargiti dai dispositivi comunitari mentre quelli italiani non ne sono coinvolti.

Il tema del rispetto della legalità e di una maggiore trasparenza nei modelli di gestione delle cooperative per permettere quella cooperazione sancita dalla nostra Costituzione  è stato l’altro elemento centrale del dibattito che si è anche arricchito dei contributi dell’ex Pm del pool di mani pulite, Gerardo Colombo, del Consigliere di Cassazione, Fabrizio Di Marzio e del presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo.

Sulla necessità di un maggiore contrasto al caporalato è invece intervenuto  il Ministro dell’economia, Giovanni Tria,  che ha ribadito la necessità di un maggiore sforzo contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. “Questo accade alla luce del sole. Mi chiedo – ha sostenuto Tria – perché ad esempio non vengano usati i droni per monitorare le campagne”, evidenziando come il protrarsi di questa situazione porti a distorsioni sostanziali che danneggiano persone –  sempre più spesso proprio gli immigrati –  e il mercato nel suo complesso.

Fra gli interventi più incisivi, in apertura dei lavori, quello del segretario generale della Cei,  Mons. Nunzio Galantino, che nei confronti dei migranti ha messo in evidenza l’urgente necessità di far terminare  quell’atteggiamento “curvaiolo e da tifo da stadio” che impedisce di vederli come persone e blocca la possibilità di condividerne la storia umana che ognuno di loro porta con sé.

La giornata si è chiusa con l’elezione della nuova giunta esecutiva di Ue Coop. Eletto all’unanimità come nuovo presidente proprio l’ex magistrato Gerardo Colombo.  Nominati anche i vice presidenti: Paolo Bedoni (Cattolica Assicurazioni),  Angelo Maci (Cantina Due Palme), Enrico Luciani (Portuale di Civitavecchia) e Claudio Gallerani (Coprob).

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