giovedì, Novembre 21, 2024
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Per studiare mari, oceani e clima nasce il consorzio “Emso Eric”

La nuova infrastruttura di ricerca nel campo delle scienze marine, costituita sotto l’egida della Commissione Europea, consiste in una rete di sistemi automatici di monitoraggio distribuiti nei mari che bagnano l’Europa.

Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Spagna. Sono questi i paesi riuniti in un consorzio, che ha il suo quartier generale a Roma, e che conta già su investimenti per 12,5 milioni di euro. Capofila per l’Italia del neonato consorzio è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha presentato il nuovo polo di ricerca oggi a Roma, nella sala della Stampa Estera.

“Questa nuova infrastruttura è cruciale per ottenere set di dati per il monitoraggio a lungo termine dei mari europei e degli oceani – ha detto Robert-Jan Smits del Direttorato Generale Ricerca e Innovazione Rtf-Commissione Europea – Questi dati sono fondamentali per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche per mitigare i rischi naturali e incrementare la tutela della biodiversità. Infatti – ha spiegato Smits, l’Ue ha contribuito con 3,9 milioni di euro di fondi alla fase preparatoria di questa nuova infrastruttura europea, e sta fornendo un ulteriore supporto di 8,6 milioni di Euro per la sua fase di implementazione attraverso Horizon 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea”.

L’evento di presentazione di “Emso Eric” ha visto anche la partecipazione di Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il quale ha ricordato come un simile risultato testimoni, in un momento in cui l’ideale dell’Europa Unita sembra essere messo in dubbio, la necessaria e irrinunciabile dimensione europea per qualsiasi collaborazione di successo in campo scientifico”.

Il Presidente del’Ingv ha anche evidenziato l’importanza di una infrastruttura di osservazione marina perché, ha spiegato, l’ambiente oceanico vive gli stessi fenomeni che ci colpiscono drammaticamente di volta in volta, come disastrosi terremoti ed eruzioni vulcaniche, ed è anche dove si generano gli tsunami”.

Riferendosi alla recente cronaca, il Presidente Ingv ha anche spiegato anche come “gli eventi climatici estremi, come quelli che hanno recentemente colpito l”Italia, e che ci aspettiamo che accadano sempre più spesso, sono parte integrante dei cambiamenti climatici globali, nei quali l’oceano ha un ruolo-chiave di regolazione”.

Fulvio Esposito, segretariato tecnico per le politiche di ricerca del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca Miur, ha ricordato come il ministero di Viale Trastevere abbia deciso “di adottare il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca come uno degli assi principali del Programma Nazionale di Ricerca 2015-2020.  In questa cornice – ha aggiunto Esposito – Emso, con il suo network di prestigiose istituzioni di ricerca attive sul fronte dell’osservazione degli oceani, può fornire una massa senza precedenti di dati di alta qualità, disponibili liberamente per scienziati, ma non solo per loro. Emso ha il potenziale di produrre benefici socio-economici, di interagire con altri centri di ricerca italiani, come i National Technology Cluster, dando quindi più senso al supporto del nostro ministero a Emso stesso”.

 

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