sabato, Aprile 27, 2024
Attualità

Per alcuni pastai “possibili problemi” col decreto su etichetta obbligatoria

L’amministratore unico del Pastificio Guido Ferrara lancia un’allarme e chiede al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina di ritirare o modificare il provvedimento italiano, inviato a Bruxelles per le verifiche di rito, che impone l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima

Lo schema di decreto, condiviso dai ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che introduce la sperimentazione dell’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine per la filiera grano pasta in Italia, è stato studiato per valorizzare maggiormente i prodotti del made in Italy. Non tutti però hanno apprezzato l’iniziativa del governo italiano e, anzi, alcuni imprenditori del settore pensano che l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima possa penalizzarli sul mercato.

“E’ tempo di accentuare le riflessioni in merito allo schema di decreto sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima anche per la filiera grano-pasta che a dicembre il Ministro Maurizio Martina ha trasmesso per una prima verifica alle autorità di Bruxelles – afferma in una nota Luca Ferrara, amministratore unico del Pastificio Guido Ferrara, che aggiunge una sua considerazione – il Ministro Martina, molto sensibile alle istanze della Coldiretti, mira ad aumentare il prezzo del grano italiano sottostimando però le problematiche dei produttori già stritolati dalla grande distribuzione organizzata e dal prezzo finale. Di fatto con questo decreto il Belpaese sta concedendo spazio ai concorrenti turchi, nordeuropei e nordafricani. Il decreto del Ministro Martina – conclude Ferrara – potrebbe definitivamente minare le tradizioni dell’industria italiana della pasta e i nostri vantaggi distintivi costruiti con grande sforzo nel corso di decenni dagli imprenditori italiani”.

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