Numeri da record per il Nettuno Wine Festival
Grandissimo successo per il Nettuno Wine Festival che chiude con numeri da record e pensa già al prossimo anno con l’organizzazione di un convegno internazionale sui vitigni a piede franco. Complici l’osservanza delle regole di contrasto al Coronavirus e il green pass che hanno permesso agli enoappassionati di vivere in sicurezza uno dei più belli eventi volti alla valorizzazione del patrimonio agri–culturale italiano. Protagonisti assoluti il Cacchione e la splendida cittadina di Nettuno che per l’importante appuntamento si è trasformata in un vero e proprio scrigno di bellezza, di storia e di sapori.
Ospite d’eccezione il giornalista enogastronomico Fabio Turchetti che con il supporto dei sommelier della Fisar Roma e Castelli Romani Delegazione Storica ha aperto la manifestazione con un’interessantissima degustazione guidata del Cacchione Nettuno DOP prodotto dalla Cantina Bacco e dall’Azienda agricola Casa Divina Provvidenza che per l’occasione ha presentata la bottiglia celebrativa per il bicentenario dell’attività.
Promosso per il quarto anno consecutivo dalla Pro Loco Forte Sangallo con la partecipazione delle maggiori associazioni locali, il sostegno del Comune di Nettuno, della Regione Lazio e la media partner di Radio Dimensione Suono Roma, il Nettuno Wine Festival è stata una manifestazione a tutto tondo capace di dimostrare che solo facendo sistema si può evitare di veder esaurito l’inestimabile giacimento enogastronomico nettunese.
In totale più di 1650 le bottiglie del prezioso nettare messe a disposizione dai Vigneti Fontana, Cantina Bacco e Casa Divina Provvidenza, in abbinamento ai circa 20.000 assaggi di cibo e 10.000 coppette di gelato servite nei tredici punti di degustazione dai 27 ristoratori dell’Associazione Nettuno in Tavola e dalle quattro gelaterie posizionate nel centro storico, ad una folla festante e ordinata di oltre cinquemila persone che ha animato l’intero percorso con una compostezza che sembrava oramai essere scomparsa per eventi del genere.
Il tutto per una incredibile non stop, impreziosita anche da mostre d’arte ed esibizioni di artisti di strada, che dal tardo pomeriggio fino a notte fonda ha fatto di questa porzione del litorale laziale una vetrina privilegiata per le eccellenze agroalimentari locali in cui è stato possibile riappropriarsi del sapore vero e autentico di tutti quei cibi che fondano le loro radici nel lavoro artigiano.
Più che soddisfatti gli organizzatori: “Il nostro obiettivo è stato quello di far scoprire e presentare la produzione vitivinicola autoctona e una ristorazione in grado di esprimere qualità, diversità, genuinità e capacità innovativa – ha commentato il presidente della Pro Loco Forte Sangallo, Mario Lomartire già al lavoro per il convegno che il prossimo anno porterà a Nettuno agronomi, enologi, produttori e rappresentanti scientifici per riaffermare la tecnica colturale del piede franco, oramai quasi estinta. Parole d’ordine: sinergia, qualità, sostenibilità.