venerdì, Novembre 1, 2024
Ambiente

No al taglio degli alberi del Parco dei Serbatoi

Se un albero muore, piantane un altro al suo posto, consigliava Linneo, padre della moderna classificazione degli organismi viventi. Eppure, a Civitavecchia si sta tentando di tagliare il bosco che sorge alle sue spalle. Fu piantato nel 2014 da ENEL come misura di compensazione per l’impatto ambientale prodotto dall’allora Centrale a idrocarburi di Torrevaldaliga Nord, poi convertita a carbone. Il bosco nacque proprio nell’area dove si trovavano i due serbatoi d’idrocarburi che alimentavano la Centrale, poi rimossi.

La Centrale vista dall’alto – Video su YouTube

In tutto si tratta di un’area di 40 ettari, dove ci sono olivi, cipressi, lecci, pini marittimi (14.500 alberi), ma anche arbusti e prato (26 mila mq). Adesso la società, proprietaria dell’area, dopo aver speso una cifra considerevole per piantarlo, propone di eliminarlo per fare posto a un grande parcheggio. I cittadini, allarmati dal silenzio dell’Amministrazione, riuniti nel comitato “Salviamo il Bosco Enel”, sono scesi sul piede di guerra. Hanno lanciato una petizione su Change.org a sostegno della causa, a firma dell’ex consigliere Vittorio Petrelli e candidato a sindaco nell’ultima consultazione elettorale di quest’anno con il “Progetto del buon governo” ed è stato realizzato anche un video su YouTube che invita a firmarla.

La realizzazione e la gestione del bosco in cifre – Video su YouTube

È sensato distruggere un patrimonio ambientale della nostra comunità, quando si potrebbero impiegare altre aree abbandonate? domanda il video. Sembra assurdo che tutto ciò possa avvenire ora che è entrata in vigore una legge europea sul ripristino della natura. Eppure, questo bosco rischia di essere cancellato, afferma. La petizione chiede al Comune un atto che tuteli l’immodificabilità della destinazione d’uso del sito. In realtà si tratta di una vecchia questione.

Una petizione dei cittadini per salvare il bosco di Civitavecchia – Petizione Change.org

Il Forum Ambientalista di Civitavecchia del 2011 aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica per il rispetto delle misure di compensazione scaturite dalla Valutazione di Impatto Ambientale. Così nacque il Parco là dove c’erano i serbatoi degli idrocarburi, ma senza bonificare l’area, spiega Simona Ricotti, del coordinamento nazionale del Forum. Ma non è tutto. Prima di mettere a dimora gli alberi, furono smaltiti 327.000 metri cubi di materiali provenienti dallo scavo per realizzare il molo carbonifero, prosegue. Ecco perché la vegetazione è scarsamente rigogliosa e il bosco non può essere aperto ai cittadini, dice. E anticipa che presto anche il Forum Ambientalista produrrà un video per raccontare come stanno le cose.

Il Forum Ambientalista anticipa un video per raccontare come stanno le cose – Sito Forum Ambientalista

Sulla questione è intervenuto pure il WWF Italia. Il tentativo di riclassificare urbanisticamente i terreni del Bosco ENEL – afferma il delegato per il Lazio, Giampiero Cammerini – oltre che una forzatura urbanistica rappresenta una scelta lesiva degli interessi dei cittadini di Civitavecchia che non vogliono vedere trasformato un lembo di territorio verde in una grigia spianata per autoveicoli.

Non dimentichiamo, per dirla con Lucy Larcom, scrittrice americana dell’800, che “Chi pianta un albero pianta una speranza”.

La petizione: https://www.change.org/p/salviamo-il-bosco-di-civitavecchia

Il bosco è un bene ambientale di tutti i cittadini – Video su YouTube

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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