giovedì, Novembre 21, 2024
AmbienteMobilità sostenibile

Milano prima in Italia per la mobilità sostenibile

di Gianluca De Angelis

Con un trend generale dove, per quanto riguarda la mobilità sostenibile, le città italiane rimangono ancora molto al di sotto degli standard qualitativi rispetto a molte altre città europee, una grossa eccezione per il nostro Paese c’è, ed è Milano. Nonostante risulti dalle analisi che per quanto riguarda il livello di spostamenti pedonali o con biciclette la mobilità attiva l’Italia si trovi ancora a livelli bassi (così come il livello di sicurezza stradale) secondo il rapporto “Living. Moving. Breathing” realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace, sarebbe infatti proprio il capoluogo lombardo a staccare ampiamente per punteggio le altre città italiane prese ad analisi per lo studio, come Torino, Roma e Palermo.

Attraverso l’analisi di 21 indicatori, poi sintetizzati in 5 parametri, le città sono state “lette” e analizzate attentamente valutandone sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva. I dati di Milano, relativi al 2016, le conferirebbero quindi questo primato per quanto riguarda i trasporti verdi, prova di una città che sta cercando nel corso degli anni di trasformare profondamente la propria urbanistica e logistica per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e la mobilità.

“Questo studio evidenzia come la mobilità sostenibile sia un progetto concretissimo anche nel nostro Paese dove, tra molte difficoltà, si fanno strada innovazioni importanti e vengono approvati i primi piani per superare la mobilità privata fossile”, ha spiegato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace. “Altre città, come Roma e Palermo, partono da condizioni nettamente arretrate e hanno bisogno di migliore progettazione, maggiore coraggio da parte dei loro amministratori, nonché capacità di investire al meglio i fondi di cui dispongono, spesso insufficienti”, ha aggiunto.

Uno dei fattori che ha aiutato Milano a piazzarsi prima tra le città italiane è sicuramente una gestione innovativa del trasporto pubblico e del mobility management, con diverse scelte che sono andate, ad esempio, a snellire le procedure di vidimazione dei biglietti metropolitani e a creare un’estesa rete di servizi di car sharing, scooter sharing e bike sharing che hanno aiutato a ridurre parzialmente la presenza di vetture private su strada. Da sottolineare è anche la maggiore mobilità pedonale rispetto ad altre realtà italiane.

Il generale poco utilizzo del trasporto pubblico nelle città italiane è infatti un dato da non sottovalutare, testimone anche la recente crisi Atac nella capitale: proprio a Roma, si legge nel documento, l’utilizzo del mezzo privato supera di gran lunga il ricorso al trasporto pubblico locale portando una mobilità congestionata, con un incremento di circa il 40% dei tempi di spostamento.

Uno dei lati che ha però comportato il posizionamento generalmente basso delle città italiane nello studio è dovuto anche ad un livello di sicurezza stradale e manutenzione del suolo pubblico molto lontano dagli standard di altre realtà europee: Torino è infatti risultata una delle città più insicure d’Italia, ovvero con il più alto numero di morti tra pedoni e ciclisti in rapporto alla popolazione, e con l’aria più inquinata. L’inquinamento atmosferico resta però grave in tutte le città dello studio: anche Roma, Palermo e Milano, infatti, superano i livelli di concentrazione massimi previsti dalle normative per il biossido di azoto, emesso soprattutto dai motori Diesel.

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