domenica, Novembre 24, 2024
Attualità

Meno qualità e meno cibo per combattere la povertà

 

La Cia in merito al rapporto diffuso oggi dall’Istat: la situazione economica del Paese è ancora molto difficile, soprattutto nel Mezzogiorno dove l’incidenza della povertà resta drammaticamente alta. Nell’ultimo anno oltre 4 milioni gli italiani costretti a chiedere aiuti alimentari. Puntare sull’agricoltura.         

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Si ferma nel 2014 la crescita della povertà in Italia, ma il numero delle persone in grave disagio economico resta altissimo, come dimostra il fatto che nell’ultimo anno più di 4 milioni di italiani sono stati costretti a rivolgersi agli enti caritativi per un pasto gratuito o un pacco alimentare. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando il rapporto dell’Istat diffuso oggi.

Nel 2014 il numero dei cittadini in condizioni di povertà assoluta supera ancora i 4 milioni, di cui quasi la metà residente nel Mezzogiorno, mentre in povertà relativa sono oltre 7,8 milioni di persone -osserva la Cia- con situazioni davvero drammatiche al Sud: in Calabria, in Basilicata e in Sicilia, in particolare, l’incidenza di povertà tocca oltre un quarto delle famiglie, rispettivamente il 26,9%, il 25,5% e il 25,2%.

Ma anche chi “resiste” ai colpi della crisi -continua la Cia- deve mettere in atto tagli draconiani ai consumi, anche quelli insopprimibili come gli alimentari. Sempre nel 2014 il 59% delle famiglie ha ridotto quantità e qualità del cibo acquistato, rinunciando per esempio a carne (-2,4%) e olio (-9%) e rivolgendosi sempre più spesso ai discount, che sono diventati a tutti gli effetti l’unica “via” praticabile per 3 milioni di famiglie per far fronte alla pesante situazione economica.

E’ chiaro, quindi, che bisogna continuare a sostenere e incoraggiare politiche sociali di sostegno, come i piani di assistenza alimentare -sottolinea la Cia- ma allo stesso tempo occorre investire su settori come l’agricoltura, che non solo rappresenta “la dispensa” del Paese ma che si è sempre dimostrata anticiclica, anche dal punto di vista occupazionale, in tutti questi anni di crisi.

 

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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