Mangiare fra le stelle
Dalla missione dell’Agenzia Spaziale Europea forse avremo delle risposte per la gestione di pazienti immobilizzati malnutriti o obesi. Beyond è la dodicesima missione che ha coinvolto astronauti italiani e la decima sulla SSI.
di Barbara Civinini
“L’unica cosa a cui è difficile abituarsi a bordo è il caffè”, ha detto scherzando Luca Parmitano nel primo collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale (SSI), dove è in corso Beyond, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). E il caffè è proprio una delle sfide che sta affrontando Argotec, l’azienda torinese che da anni si occupa di fornire soluzioni avanzate per l’alimentazione nello Spazio su incarico dell’ESA.
Ma com’è fatto lo Space food?
Niente paura, si tratta di buon cibo all’italiana che può essere acquistato anche da noi terrestri sul sito readytolunch.com. Dietro ad ogni alimento ci sono anni di studio e di ricerche. I cibi non solo devono dare l’apporto nutrizionale adeguato ma devono avere anche la consistenza giusta. Non possono produrre assolutamente briciole che potrebbero essere inalate dagli astronauti oppure produrre danni alla strumentazione di bordo. Inoltre, la microgravità produce un accumulo di liquidi a livello di naso e di bocca che altera la percezione dei gusti. Anche per questo i cibi devono essere “sintetizzati” ad arte.
Un introito calorico alterato può essere dannoso in una condizione cronica come il volo di lunga durata. Dunque, l’alimentazione deve mantenere una composizione corporea ideale evitando così gli effetti che produce la permanenza prolungata in un campo gravitazionale di basso valore. Uno degli obiettivi della missione, infatti, è proprio quello di far luce sui cambiamenti nella composizione corporea durante il volo spaziale a lungo termine.
I dati sperimentali ottenuti potrebbero implementare la gestione clinica di pazienti immobilizzati malnutriti o obesi, migliorando così la qualità della vita umana sulla Terra. Da buon italiano, Astroluca non poteva non contribuire al menù della base spaziale e così ha fatto portare a bordo la sua amatissima lasagna. Dopo il successo dei piatti tipicamente italiani della sua prima missione, ha deciso di confermarli.
“Lasagna, parmigiana e tiramisù ormai sono immancabili: i colleghi me ne avrebbero voluto se non lo avessi fatto”, ha detto. E pensare che Gagarin, durante il primo volo spaziale, si alimentò con tubetti che contenevano crema di carne e di cioccolato. Parmitano è approdato alla SSI con l’astronauta statunitense Andrew Morgan e il cosmonauta russo Alexander Skvortsov alla fine di luglio. Il programma prevede tutta una serie di esprimenti europei, oltre 200 internazionali sulla microgravità e 6 test coordinati dall’ESA.
Parmitano, fra l’altro, verificherà e utilizzerà il Life Support Rack dell’ESA, progettato per riciclare l’anidride carbonica in ossigeno respirabile, come parte dell’obiettivo che dovrebbe permettere agli astronauti di vivere indipendentemente dai rifornimenti di Terra con un sistema di supporto vitale.
Insomma 50 anni dopo che l’uomo ha posato il primo piede sulla luna, Beyond lavorerà per migliorare la vita e l’esplorazione nel cosmo. E’ la dodicesima missione che ha coinvolto astronauti italiani e la decima sulla SSI.