giovedì, Novembre 21, 2024
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Letta le ha sbagliate tutte

Mentre Giorgia Meloni naviga con il vento in poppa per “attraccare” il 25 settembre  nel “porto” di Palazzo Chigi, va anche detto che Enrico Letta le ha sbagliate proprio tutte per evitare un approdo che i sondaggi, unanimi, danno  pressoché sicuro.

Una campagna, quella del PD, tutta in salita e “in solitaria” che rischia di portarlo ad una sonora sconfitta. 

Sbagliati i manifesti elettorali con il rosso contro il nero, sbagliati gli slogan, sbagliati alcuni candidati catapultati su territori a loro estranei sbagliati i temi per arrivare al “cuore” dell’elettore, suicida soprattutto la decisione di contrapporre un partito contro una coalizione, certamente divisa al suo interno ma artificialmente unita perché “solo insieme si sconfigge la sinistra”. Nel senso che “prima pensiamo a vincere e poi regoliamo i conti interni”. 

Esattamente quello che Enrico Letta non ha capito: puntare ad una sorta di CLN “elettorale” con dentro tutti i partiti che si contrappongono alla Destra. Un’operazione ovviamente non semplice visti i “caratterini” di alcuni sedicenti leader. Ma il Capo del partito più grande, questo, deve fare. Magari sacrificando anche qualche collegio sicuro, per arrivare a creare un vasto schieramento in grado di giocarsela alla pari con l’avversario ed evitare il classico “cappotto”.

E poi Enrico Letta ha un’altra grande responsabilità: non aver contrapposto al taglio dei parlamentari, caro ai Cinque Stelle, una legge elettorale diversa dal Rosatellum che evitasse con il 43 per cento di prendersi il 70 per cento della rappresentanza parlamentare.

Altro che “occhi di tigre”. Sarebbe stato sufficiente individuare tre o quattro argomenti (caro bollette, disuguaglianze sociali, salario minimo, giovani) sui quali far girare tutta la campagna elettorale del costituendo fronte repubblicano con proposte chiare da attuare nei primi 100 giorni e… andare alla conta. Nel peggiore dei casi la Destra di Meloni e Salvini avrebbe vinto ma non stravinto.

Autore

  • Giornalista parlamentare collabora con importanti media nazionali. In Parlamento per oltre 40 anni ha seguito la storia politica del Paese, dalla prima repubblica ad oggi. Ha ricoperto l'incarico di caposervizio all'agenzia giornalistica Asca per la quale successivamente ha diretto, come redattore capo, il servizio politico-parlamentare.

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