venerdì, Maggio 3, 2024
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La Russia fa da sè i prodotti sotto embargo

Da quando è entrata in vigore la misura molti prodotti, tra cui beni alimentari precedentemente importati per 4 miliardi di dollari, sono stati sostituiti interamente da prodotti russi. La Coldiretti lancia quindi l’allarme: dall’inizio delle sanzioni l’agroalimentare italiano ha perso miliardi di euro di mancato export

Ad agosto 2014 la Russia ha imposto un embargo sui prodotti alimentari provenienti dai paesi che hanno applicato le sanzioni contro di essa a causa della situazione in Ucraina. A giugno 2015 in risposta al prolungamento delle sanzioni, l’embargo è stato a sua volta prolungato per un anno, come successo a giugno dello scorso anno, fino al 31 dicembre 2017.

“Dall’introduzione dell’embargo agli alimentari provenienti da alcuni paesi, la Russia ha prodotto beni equivalenti per un valore di quasi 4 miliardi di dollari. Lo ha dichiarato il viceministro dell’Agricoltura della Russia, Evgenij Gromyko. “Questo è quello che noi chiamiamo sostituzione delle importazioni. Formaggi, salumi e altri prodotti, che in precedenza erano importati dall’estero, sono stati sostituiti da prodotti russi”, ha dichiarato Gromyko in apertura del forum sull’alimentare “Prodexpo-2017”.

Le nazioni verso le quali la Russia ha adottato l’embargo in risposta alle sanzioni sono una parte della Ue, Usa, Canada, Australia e Norvegia. Il divieto riguarda l’importazione di carne di manzo, pollo, maiale, prodotti lattiero-caseari, pesce refrigerato o congelato e frutti di mare, noci, frutta e verdura.

Non solo. L’autorità garante russa Rospotrebnadzor ha sviluppato anche degli emendamenti al Codice degli illeciti amministrativi, che prevedono multe per il trasporto, lo stoccaggio e la vendita di beni alimentari che sono vietati in Russia. Per la violazione del nuovo articolo si propone di penalizzare i cittadini per 3-5000rubli (50-80 euro). Per i funzionari e imprenditori si prevedono multe fino a 50 mila rubli, per le persone giuridiche fino a 100 mila rubli.Il Codice degli illeciti amministrativi russo ha già un articolo sul mancato rispetto dei divieti di importazione di merci in Russia. Esso prevede multe per i cittadini per un importo di mille fino a 2500 rubli, per le persone giuridiche fino a 300 mila rubli. Sullo stoccaggio e la vendita di merci illecite questo articolo non dice nulla.

Secondo Coldiretti la guerra commerciale scatenata dalle sanzioni ha fatto scendere le esportazioni del Made in Italy in Russia al minimo da almeno un decennio con una perdita complessiva stimata ormai in oltre 10 miliardi da quanto il Paese di Putin ha deciso le contromisure a partire dall’embargo totale nei confronti di importanti prodotti agroalimentari. La guerra commerciale con la Russia ha colpito duro interrompendo bruscamente una crescita travolgente delle esportazioni agroalimentari italiane verso la Russia, che nei cinque anni precedenti il blocco erano più che raddoppiate in valore (+112%). Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha provocato peraltro in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti che però non sono Made in Italy.

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