venerdì, Settembre 20, 2024
La colonia di fenicotteri rosa– Fonte: FAI
AmbienteTurismo in Italia

Italia mi manchi

Il FAI propone un tour virtuale al posto delle “Giornate di primavera”, sospese per l’epidemia. Dalla fiera perduta de’ “Lu panieri” ai menù di Villa Fogazzaro, alle saline di Assemini. L’iniziativa è sponsorizzata sul canale YouTube dei Beni Culturali.

di Barbara Civinini

Chiudere le finestre alla bellezza è contro la ragione, e distrugge il vero significato della vita, sosteneva Claude Debussy. A spalancarle, in tempo di emergenza sanitaria, per non mancare il suo tradizionale appuntamento con la primavera, ha provveduto il Fondo Ambiente Italiano, (FAI) con un tour virtuale alla scoperta del nostro grande patrimonio, da gustare comodamente in poltrona.

L’Italia è là fuori che ci aspetta e per scoprirla basta cliccare una delle Rubriche di “Italia mi manchi”. Sulle pagine social del Fondo, infatti, è possibile passeggere in giardini di rara bellezza, conoscere le storie inedite di oggetti di grande valore storico e artistico, scoprire spazi nascosti e godere dell’infinita bellezza del nostro Paese.

Si tratta di un piccolo gesto per sentirci più vicini – spiega il FAI – nell’attesa che ritorni, per quanto possibile, la normalità e con essa una rinnovata voglia di stupirci di fronte a ciò che ci circonda. Il viaggio virtuale, aggiornato costantemente, è diviso in più sezioni per incontrare gusti e interessi diversi ed è disponibile anche sul canale YouTube dei Beni Culturali. Inoltre, viaggiando nei tesori del nostro territorio è possibile anche interagire con l’hashtag #ItaliaMiManchi, e magari segnalare i nostri luoghi del cuore da riscoprire e salvare dal degrado.

Si può scegliere il percorso che più ci piace, e cosa c’è di più allettante della cultura del cibo, per cui siamo famosi in tutto il mondo? I video proposti ci faranno scoprire ricette e menù storici legati a volumi, personaggi, grandi autori e territori del Belpaese. Da non perdere i menù di Villa Fogazzaro, casa di Antonio Fogazzaro e poi del marchese Giuseppe Roi, pronipote dello scrittore, che nel 2009 la donò al Fondo, in cui il suo maggiordomo di fiducia racconta alcune delle ricette più gettonate, come il Gateau di patate, molto apprezzato alla corte borbonica di Napoli, e il risotto al branzino.

Ma ci sono anche tante storie legate ai beni del fondo che vale la pena conoscere, come quella della fiera di campagna dimenticata dell’abbazia di Santa Maria di Cerrate. La fiera de “Lu panieri”, che risale al 1452, è stata riportata in vita dal FAI e oggi espone i migliori prodotti dell’artigianato salentino, dai distillati di agrumi e zafferano ai cesti intrecciati a mano. Oppure è possibile scoprire alcuni esempi virtuosi di biodiversità e sperimentazione green nei video proposti da “Naturalmente”.

Tra i più belli quello dedicato all’immensa area naturale delle Saline Conti Vecchi ad Assemini, alle porte di Cagliari. Un bene in concessione mineraria a ENI, valorizzato dal FAI dal 2017. Un viaggio non solo dei tesori della natura ma anche degli ambienti storici della salina degli anni 30. Una zona umida di valore planetario con i suoi 3500 ettari di giochi d’acqua dello stagno di Santa Gilla, dove la macchia mediterranea si alterna alla vegetazione di acqua dolce e offre riparo a numerose specie di uccelli, inclusi i fenicotteri rosa.

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