venerdì, Maggio 17, 2024
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Week-end con le “Giornate di Primavera” del Fai

Sabato 25 e domenica 26 marzo saranno aperti ai visitatori oltre 1.000 siti in 400 diverse località.  Realacci: “25 anni dalla parte della bellezza e dell’ambiente”

“La bellezza, i beni storico artistici, i tesori ambientali, sono tra le radici più profonde e feconde della nostra identità e della competitività della nostra economia. Bisogna scommettere sulla valorizzazione di questo straordinario tesoro per il futuro del Paese e, in particolare, dei territori colpiti dal sisma”. Queste le parole di Ermete Realacci, Presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera,  a commento dell’edizione 2017 delle Giornate di Primavera del Fai.

Per Realacci “è anche questo il segno delle Giornate di Primavera del FAI, che sabato 25 e domenica 26 apriranno agli italiani 1.000 siti in 400 diverse località e con questa edizione festeggeranno i 25 anni”. Una iniziativa, aggiunge, “che richiama anche i valori fondativi dell’Europa e ci aiuta a ricordare le radici della nostra identità comune, quello che l’Unione Europea dovrebbe essere: ”spazio privilegiato della speranza umana” come evocato nel preambolo della incompiuta Costituzione europea del 2005. Quanto sia preziosa l”opera di custodia e promozione dei beni culturali, artistici e ambientali del Fondo Ambiente Italiano lo dimostra – osserva Realacci – il successo di queste ”giornate”, che in questi anni hanno totalizzato oltre 9 milioni di visitatori. E quanto siano importanti i beni culturali per la nostra identità e per la nostra economia ce lo ricordano, drammaticamente, anche i pesantissimi danni dovuti al terremoto subiti dai tesori storico-artistici di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Dalla volontà di ripristinare quei beni e quei luoghi nasce, a partire da una mia proposta condivisa all’unanimità in Commissione Ambiente – indica Realacci – una delle misure più rilevanti della conversione in legge del decreto terremoto approvata ieri dalla Camera: la destinazione, per 10 anni, della quota dell”8×1000 dello Stato per la conservazione dei beni culturali, alla ricostruzione e al restauro dei tesori storico-artistici danneggiati dal sisma. Dalla tragedia e dalla necessità – scandisce Realacci – nasce un’opportunità per il lavoro, le imprese, le università. Un grande laboratorio, un distretto di restauro, cultura e innovazione diffuso sul territorio; importante per l’Italia e l”Europa. Un segnale importante di fiducia e di speranza nel futuro” ha concluso il Presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera.

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