Il sisma ha messo in ginocchio l’agricoltura
Ai morti, ai feriti, alle devastazioni causati dal sisma che ha colpito l’Appennino centrale si aggiunge la drammatica situazione del settore principale motore economico della zona. Predisposti dal ministro Martina i primi interventi urgenti per alleviare la condizione degli agricoltori e soprattutto degli allevatori
Sono più di mille le aziende agricole ed agrituristiche interessate dagli effetti disastrosi del terremoto che ha colpito il Centro Italia la notte del 24 agosto: aziende dove trovano lavoro oltre cinquemila persone e che – soprattutto gli allevamenti – non possono esser lasciate a loro stesse ma hanno bisogno di cure continue durante la giornata. È per questo che molti degli agricoltori e degli allevatori delle zone colpite, pur non avendo più un tetto dove ripararsi durante la notte e in molti casi neppure le stalle dove poter accudire il bestiame, hanno comunque scelto di restare sulla loro terra malgrado lo sciame sismico non accenni a diminuire.
Per molte delle località colpite, ma anche per tutti i centri dell’Appennino centrale, dopo l’esodo registratosi negli ultimi decenni del secolo scorso l’agricoltura ha ripreso ad essere l’attività principale, rappresentando per tanti giovani, e non solo, l’unica speranza di sostentamento e l’unico modo per combattere la disoccupazione.
Immediata, quindi, doveva essere ed è stata la risposta delle istituzioni alla tragedia che ha colpito quanti operano nel settore. A pochi giorni dal sisma il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha riunito gli Assessori all’Agicoltura delle Regioni interessate – Carlo Hausmann (Lazio), Anna Casini (Marche), Fernanda Cecchini (Umbria) e Dino Pepe (Abruzzo) – e alla presenza anche di rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, del Dipartimento della Protezione civile, di Agea e Ismea, ha adottato le prime misure di emergenza.
Durante la riunione si è stabilito infatti l’anticipo del pagamento dei fondi di sviluppo rurale da parte di Agea per un importo di circa 7 milioni di euro. Salgono così a 12 milioni di euro i contributi europei che verranno erogati entro il 15 settembre alle circa mille imprese agricole dei 16 comuni colpiti dal sisma.
Il Ministro e gli assessori hanno condiviso la necessità di lavorare su un progetto strategico per il rilancio delle attività agroalimentari dell’area, come elemento fondamentale per il futuro di queste zone rurali. Nell’incontro si sono analizzate anche le necessità più urgenti, in particolare le emergenze legate alla zootecnia e agli agriturismi che, come abbiamo detto, sono due delle attività più penalizzate.
“Portiamo a 12 milioni di euro gli anticipi dei contributi europei – ha dichiarato il Ministro Martina – per intervenire immediatamente sulla liquidità delle imprese. Con gli Assessori abbiamo fatto il punto sulle questioni più immediate, in particolare per l’assistenza agli allevamenti più danneggiati. Siamo già al lavoro in queste ore per definire le necessità per il sostegno al reddito e per il ripristino delle infrastrutture rurali. Allo stesso tempo stiamo delineando obiettivi, tempi e leve finanziarie più generali per il progetto strategico per l’agricoltura dell’area colpita da impostare già nel provvedimento che ci sarà per l’emergenza. Vogliamo dare risposte ai tanti agricoltori e allevatori che vogliono giustamente ripartire dalla loro terra. L’agricoltura è fondamentale per scrivere il futuro di queste zone”.
Giudizi positivi sulle decisioni governative sono venite dalle organizzazioni agricole. Il presidente della CIA, Dino Scanavino, ha evidenziato come l’anticipo del pagamento dei fondo dello sviluppo rurale rappresenti un primo importante punto di partenza per mettere le imprese agricole e zootecniche in condizione di ripartire. Da parte sua la CIA, sottolinea Scanavino, continuerà “a monitorare la situazione e a sostenere le popolazioni e gli agricoltori coinvolti predisponendo aiuti e servizi utili, come l’ospitalità agli sfollati presso le strutture agrituristiche aderenti alla Confederazione e l’assistenza e supporto alle imprese nel disbrigo degli adempimenti tecnico-amministrativi e burocratici necessari”.