domenica, Aprile 20, 2025
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Il Consorzio della Finocchiona Igp compie 10 anni

Il Consorzio della Finocchiona Igp festeggia dieci anni di attività in continua crescita, con volumi di produzione quasi raddoppiati rispetto all’anno di fondazione e un fatturato che ha superato i 25 milioni di euro. Il bilancio sui numeri e i traguardi realizzati in dieci anni dal Consorzio, cui aderiscono 38 produttori delle coline toscane, è stato tratteggiato in occasione della celebrazione dell’anniversario organizzata a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, che ha visto riuniti in talk show il presidente del Consorzio Alessandro Iacomoni, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, il presidente di ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) Cristiano Ludovici, e il professore di Management e Sostenibilità all’Università Sant’Anna di Pisa Fabio Iraldo. Il direttore del Consorzio, Francesco Seghi, ha aperto il confronto fornendo il quadro dei numeri e dei mercati in crescita per questo eccellente salume, garantito dal disciplinare di produzione, che sempre più si fa apprezzare anche all’estero. Difatti, sebbene l’Italia rimanga il primo mercato con il 69,5%, cresce la Germania che raggiunge il 17% (su un totale del 25% dell’export in Ue) e l’Inghilterra che arriva al 3,5%, confermandosi il primo paese extra-Ue per consumi. 

La vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi ha rimarcato che “La Finocchiona, prodotto straordinario e fortemente identitario della nostra regione, grazie al Consorzio è anche un prodotto che offre garanzie di qualità e trasparenza nei confronti dei consumatori. Il Consorzio in dieci anni ha raggiunto obiettivi ambiziosi e questo compleanno non è un punto di arrivo ma di partenza”.

Stefania Saccardi e Alessandro Iacomoni

La Finocchiona è già da anni entrata nell’immaginario collettivo come sinonimo di autentico sapore toscano – ha detto Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP – Il nostro segreto? Un legame profondo con il territorio e una grande attenzione alla qualità e ad un disciplinare rigoroso da parte dei nostri produttori, una combinazione che garantisce standard qualitativi elevati e il rispetto delle pratiche tradizionali. Dietro ogni assaggio di Finocchiona c’è un sapere artigianale tramandato nei secoli e che, attraverso il gusto, porta alla scoperta dell’anima delle colline toscane”.

Ma la cosa più bella – ha aggiunto il presidente Iacomoni – è l’entusiasmo con cui facciamo il nostro lavoro, come tutti insieme facciamo progettazione credendoci ogni giorno di più. La Finocchiona rappresenta veramente la Toscana e il territorio”.

Il legame indissolubile con la terra di Toscana, ha spinto il Consorzio a sposare con convinzione diversi progetti di sostenibilità, tra cui “l’Oasi della Finocchiona IGP”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con 3Bee, la climate tech company leader nella tecnologia per la protezione degli ecosistemi, che ha portato alla nascita di un complesso di alveari tecnologici e piante autoctone nelle colline vicino Cortona. Un impegno concreto in termini di sensibilizzazione verso la qualità della vita delle api e la biodiversità del loro habitat, che ha generato un impatto su circa 300mila api e 300 milioni di fiori impollinati l’anno. Il progetto ha inoltre dato vita a numerose ricette ideate con la Finocchiona e il miele prodotto negli alveari, un matrimonio vincente che ha evidenziato la liaison tra il Consorzio e i ristoratori della regione. Una stretta collaborazione che si è espressa anche nei piatti offerti al pubblico al termine del talk show, con l’Unione Regionale Cuochi Toscani-URCT che ha proposto un’ampia varietà di piatti con la Finocchiona IGP protagonista. Nel buffet spiccava anche quello “stecco toscano” (con la Finocchiona Igt protagonista assieme ad altri prodotti del territorio come pane Toscano Dop, pecorino Toscano Dop, patate del Casentino e Nocciole del Casentino, ndr) firmato dalla chef di Chianciano Terme Rossella Giulianelli, che ha vinto la medaglia di bronzo ai recenti Campionati nazionali della Federazione italiana Cuochi.

“La sinergia con i ristoranti della zona è per noi fondamentale – ha detto Antonella Gerini, vicepresidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP – Negli anni abbiamo portato avanti la collaborazione con URCT (Unione Regionale Cuochi Toscani) per far entrare la Finocchiona IGP nei ristoranti, non solo nei taglieri come antipasto ma anche come ingrediente in grado di esaltare i piatti della tradizione con il suo gusto inconfondibile. Nascono così le ricette d’autore, un’iniziativa che ha messo in luce le numerose potenzialità della Finocchiona in cucina mettendo a punto ricette, dalle più genuine alle più raffinate, replicabili anche a casa”.

Intanto il dinamico Consorzio si prepara a una nuova sfida. La Finocchiona si appresta infatti a sbarcare negli States: dal 29 giugno al primo luglio il Consorzio prenderà parte alla Summer Fancy Food Show, la fiera internazionale del settore food & beverage di New York al Javits Center.

Autore

  • Giornalista professionista esperta di agroalimentare. Redattrice all'Ansa, per 15 anni ha curato il notiziario agroalimentare e il sito Terra e Gusto. Raggiunta la pensione, è ora free lance per siti specializzati in agroalimentare e ambiente

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