Il cibo italiano protagonista del Natale 2016
Lo afferma il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, anche sulla base della ricerca curata da Ixè e presentata nel corso dell’assemblea annuale
“Mai come quest’anno il cibo italiano, dal pecorino allo spumante, è protagonista nelle tavole di Natale di tutto il mondo”. Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, lo dice a margine dell’assembla annuale Coldiretti, tenutasi oggi a Roma. “Nell’anno di Expo si conferma il valore strategico del cibo italiano con il record di esportazioni- spiega Moncalvo – una tendenza che vale anche per le tavole italiane dove il cibo fattura nel periodo di Natale 4,3 miliardi, +6% rispetto all’anno scorso”. Poi “c’è un altro record: il valore dell’agricoltura italiana è cresciuto negli ultimi 5 anni più di tutte le altre agricolture europee: il fanalino di coda è la Germania, questa è la conferma che l’agricoltura ci racconta un mondo alla rovescia ed è la conferma che quando un settore e un Paese sceglie la strada della qualità e della distintività ha tutti gli spazi per vincere le competizioni sui mercati internazionali”.
Moncalvo nelle sue dichiarazioni ha fatto evidentemente riferimento a quanto emerso dall’analisi “Il Natale sulle tavole degli italiani” svolta per conto della confederazione da Ixè e presentata nel corso dell’assemblea. Secondo questo studio l’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni sarà quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,3 miliardi di euro, il 6% in più dello scorso anno.
Se la spesa per cibi e bevande rappresenta il 34% del totale di spesa dedicato alle feste, al secondo posto secondo Coldiretti/Ixè si piazzano i regali con il 23%,seguiti dall’abbigliamento con il 17% mentre al divertimento è destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l’11%. Anche per effetto dei recenti fatti di cronaca – precisa la Coldiretti – gli italiani quest’anno preferiscono scambiarsi i regali e avere una buona cena a casa piuttosto che lanciarsi in lunghi viaggi o andare al cinema, a teatro, ai concerti o nelle discoteche.
Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani – stima la Coldiretti – faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, 500 mila tacchinelle e 500 mila faraone lesse, farcite o cotte in forno, in gelatina o in rollé ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci.
L’andamento dei consumi di Natale – precisa la Coldiretti – condiziona il futuro di molte imprese agroalimentari e addirittura l’esistenza di interi comparti, dalpandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie.
“Dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti di lavoro di una parte consistente dell’economia Made in Italy”,afferma Moncalvo, sottolineando che “l’agricoltura e l’alimentazione sono gli elementi più evidenti di distintività del Paese che possono offrire un grande contributo ad una ripresa sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute”.