giovedì, Novembre 21, 2024
Ambiente

I Biodistretti del Lazio al lavoro per affrontare la crisi idrica

L’autunno, si sa, è la stagione delle piogge. Ma tra lunghi periodi di siccità e violenti fenomeni temporaleschi, c’è il rischio che rimanga ben poco della mitezza delle foglie che arrossiscono a cadono. 

Ne sono ben consapevoli i membri del Tavolo di Lavoro sui Cambiamenti Climatici dei Biodistretti del Lazio, che di recente si è riunito per valutare come tutelare le falde acquifere e quali iniziative adottare per sensibilizzare sull’importanza della ricarica delle stesse falde, data la crisi idrica che ha colpito il Lazio e l’Italia intera.

Si è trattato di un incontro allargato, che ha visto la partecipazione dei 12 biodistretti della regione: 

insieme ai ricercatori del CREA Raffaella Pergamo e Luigi Servadei, al Segretario Generale della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica – FIRAB Luca Colombo e alla ricercatrice ENEA Loretta Bacchetta.

Durante l’incontro si è constatato che l’abbassamento progressivo delle falde, accelerato rispetto ai lunghi tempi di ricarica naturale (che possono richiedere fino a 150 anni), sta compromettendo la sopravvivenza stessa delle aziende agricole, l’integrità degli ecosistemi e l’approvvigionamento di acqua potabile per i cittadini. 

Ci si è anche confrontati sul razionamento delle acque per l’agricoltura del Lazio, provvedimento che è già attivo nella pianura pontina dal maggio 2024, la mancanza per oltre un mese di acqua potabile nella provincia nord di Roma e il preoccupante aumento delle concentrazioni di arsenico e fosfati nella zona di Campagnano Romano: un fenomeno in costante aumento da diversi anni e che è collegato a un aumento dei tumori alla vescica e alla pelle registratisi nella zona.

L’appello rivolto dai membri del Tavolo alle autorità nazionali e regionali affinché adottino con urgenza degli interventi volti a proteggere le risorse idriche e far ricaricare le falde acquifere non è un’iniziativa isolata. 

Sempre a settembre, ad esempio, si è celebrato il World Water Monitoring Day, la Giornata Mondiale del Monitoraggio delle Acque, un evento istituito nel 2003 dalla America’s Clean Water Foundation (ACWF) come programma globale di sensibilizzazione ed educazione. Una giornata pensata apposta per coinvolgere i cittadini di tutto il mondo nella protezione delle risorse idriche, incoraggiando il monitoraggio della qualità delle acque locali.  

A giugno, invece, nella Città dell’Altra Economia di Roma si è tenuto un seminario in cui i rappresentanti del Tavolo hanno proposto la  costruzione di micro-invasi per la raccolta di acque piovane e la ricarica delle falde acquifere, e sono stati ricevuti dal Capo Segreteria ​dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, che si è impegnato a garantire:

  • lo stanziamento di fondi per la costruzione di micro-invasi aziendali, ​mirati a risolvere l’immediata crisi idrica degli agricoltori;
  • lo snellimento e velocizzazione delle pratiche amministrative di ​autorizzazione, con deroghe ai vincoli paesaggistici e idrogeologici ​ove possibile;
  • l’elaborazione di un Disciplinare Regionale per la realizzazione di ​micro-invasi, bio-laghi e altre strutture di gestione delle acque, ​essenziali per la cattura e l’infiltrazione delle acque piovane.

Su richiesta dell’Assessorato è stata successivamente aperta la mappatura dei siti ​per la costruzione di piccoli invasi: tutte le aziende agricole situate nei Distretti Biologici del Lazio ​sono invitate a partecipare inviando le coordinate geografiche ​dei propri terreni idonei alla costruzione di micro-invasi per la ​raccolta delle acque piovane.

E’ possibile inviare le candidature per la costruzione dei ​micro-invasi aziendali compilando il modulo disponibile a questa pagina; una volta compilato, il modulo deve essere inviato ​al proprio Biodistretto territoriale di riferimento.

Autore

  • Silvia Gravili

    Nata nell’81, dopo la laurea magistrale conseguita con lode e un dottorato di ricerca su sviluppo territoriale, turismo, sostenibilità e valorizzazione dei prodotti tipici delle filiere agroalimentari e artigianali, si è specializzata in Social media management. Esperta di comunicazione istituzionale, relazioni pubbliche e comunicazione di sostenibilità, attualmente svolge la sua attività al CIHEAM, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.

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