I Biodistretti del Lazio al lavoro per affrontare la crisi idrica
Appelli alle istituzioni, tavoli di confronto, azioni di sensibilizzazione e una mappatura dei siti per la costruzione di piccoli invasi: tante le iniziative per arginare l’emergenza idrica nella regione
L’autunno, si sa, è la stagione delle piogge. Ma tra lunghi periodi di siccità e violenti fenomeni temporaleschi, c’è il rischio che rimanga ben poco della mitezza delle foglie che arrossiscono a cadono.
Ne sono ben consapevoli i membri del Tavolo di Lavoro sui Cambiamenti Climatici dei Biodistretti del Lazio, che di recente si è riunito per valutare come tutelare le falde acquifere e quali iniziative adottare per sensibilizzare sull’importanza della ricarica delle stesse falde, data la crisi idrica che ha colpito il Lazio e l’Italia intera.
Si è trattato di un incontro allargato, che ha visto la partecipazione dei 12 biodistretti della regione:
- Biodistretto Lago di Bracciano e Martignano
- Biodistretto Castelli Romani
- Biodistretto Terre di Colonna
- Biodistretto Etrusco Romano
- Biodistretto del Salto Cicolano
- Biodistretto Alto Lazio – Terra Viva
- Biodistretto Sabino e della Via di Francesco
- Bio Distretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa
- Biodistretto Lago di Bolsena
- Biodistretto dei Colli Etruschi di Montalto e Tuscania
- Biodistretto della Via Amerina e delle Forre
- Biodistretto Colline dell’Amaseno
insieme ai ricercatori del CREA Raffaella Pergamo e Luigi Servadei, al Segretario Generale della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica – FIRAB Luca Colombo e alla ricercatrice ENEA Loretta Bacchetta.
Durante l’incontro si è constatato che l’abbassamento progressivo delle falde, accelerato rispetto ai lunghi tempi di ricarica naturale (che possono richiedere fino a 150 anni), sta compromettendo la sopravvivenza stessa delle aziende agricole, l’integrità degli ecosistemi e l’approvvigionamento di acqua potabile per i cittadini.
Ci si è anche confrontati sul razionamento delle acque per l’agricoltura del Lazio, provvedimento che è già attivo nella pianura pontina dal maggio 2024, la mancanza per oltre un mese di acqua potabile nella provincia nord di Roma e il preoccupante aumento delle concentrazioni di arsenico e fosfati nella zona di Campagnano Romano: un fenomeno in costante aumento da diversi anni e che è collegato a un aumento dei tumori alla vescica e alla pelle registratisi nella zona.
L’appello rivolto dai membri del Tavolo alle autorità nazionali e regionali affinché adottino con urgenza degli interventi volti a proteggere le risorse idriche e far ricaricare le falde acquifere non è un’iniziativa isolata.
Sempre a settembre, ad esempio, si è celebrato il World Water Monitoring Day, la Giornata Mondiale del Monitoraggio delle Acque, un evento istituito nel 2003 dalla America’s Clean Water Foundation (ACWF) come programma globale di sensibilizzazione ed educazione. Una giornata pensata apposta per coinvolgere i cittadini di tutto il mondo nella protezione delle risorse idriche, incoraggiando il monitoraggio della qualità delle acque locali.
A giugno, invece, nella Città dell’Altra Economia di Roma si è tenuto un seminario in cui i rappresentanti del Tavolo hanno proposto la costruzione di micro-invasi per la raccolta di acque piovane e la ricarica delle falde acquifere, e sono stati ricevuti dal Capo Segreteria dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, che si è impegnato a garantire:
- lo stanziamento di fondi per la costruzione di micro-invasi aziendali, mirati a risolvere l’immediata crisi idrica degli agricoltori;
- lo snellimento e velocizzazione delle pratiche amministrative di autorizzazione, con deroghe ai vincoli paesaggistici e idrogeologici ove possibile;
- l’elaborazione di un Disciplinare Regionale per la realizzazione di micro-invasi, bio-laghi e altre strutture di gestione delle acque, essenziali per la cattura e l’infiltrazione delle acque piovane.
Su richiesta dell’Assessorato è stata successivamente aperta la mappatura dei siti per la costruzione di piccoli invasi: tutte le aziende agricole situate nei Distretti Biologici del Lazio sono invitate a partecipare inviando le coordinate geografiche dei propri terreni idonei alla costruzione di micro-invasi per la raccolta delle acque piovane.
E’ possibile inviare le candidature per la costruzione dei micro-invasi aziendali compilando il modulo disponibile a questa pagina; una volta compilato, il modulo deve essere inviato al proprio Biodistretto territoriale di riferimento.