lunedì, Maggio 20, 2024
WCENTER 0XMKBCPMJM epa03430299 EU flags wave outside the EU Commission headquarters in Brussels, Belgium, 12 Ocotober 2012. The European Union was awarded the Nobel Peace Prize 2012 earlier the same day. The EU and its forerunners have for 'over six decades contributed to the advancement of peace and reconciliation, democracy and human rights in Europe,' the Norwegian Nobel Committee citation said 12 October. European Council President Herman van Rompuy said that the Nobel Peace Prize was a recognition of the EU's work as a peacemaker in Europe. EPA/OLIVIER HOSLET
Attualità

Etichetta a semaforo: no dell’Italia a sistema GB

Martina: “E’ un sistema che non informa i consumatori e danneggia anche i prodotti di qualità”. A Bruxelles schierati con il nostro anche altri 15 Paesi

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che a Bruxelles, durante i lavori del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea, l’Italia ha portato in discussione la questione dell’etichettatura a semaforo. Con l’Italia si sono schierate nettamente per il no a questo sistema: Croazia, Belgio, Cipro, Spagna, Grecia, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Romania, Germania, Slovacchia, Lettonia.

“Insieme ad altri 15 Paesi – ha dichiarato il Ministro Martina – chiediamo ancora una volta alla Gran Bretagna di rivedere questa scelta e alla Commissione Ue di intervenire per rimuovere questo elemento distorsivo del mercato. Fin dalla prima proposta abbiamo evidenziato che avrebbe provocato danni economici e d’immagine ai nostri prodotti e nessun beneficio ai consumatori. L’indagine Nomisma sull’etichetta a semaforo conferma le nostre perplessità ed evidenzia le distorsioni provocate sul mercato inglese. È un sistema che non promuove una dieta sana e un equilibrio nello stile alimentare, classificando i cibi con parametri discutibili e approssimativi. Possibile che un litro di latte intero inglese abbia il bollino rosso, mentre una soda light con dolcificante sintetico li abbia tutti verdi? Un paradosso che spiega bene come questo non sia uno strumento per tutelare la salute dei consumatori. È inammissibile che prodotti di qualità certificata Dop e Igp siano classificati con semaforo rosso, così come succede con altri alimenti che fanno parte della dieta mediterranea, come il pesce e l’olio d’oliva, o della grande tradizione dolciaria italiana”.

INDAGINE NOMISMA SU ETICHETTATURA A SEMAFORO

Il Ministro Maurizio Martina ha anche partecipato alla presentazione dei risultati dello studio Nomisma sugli effetti dell’etichetta a “Traffic lights” sul mercato inglese. L’indagine, condotta su tre prodotti campione (Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e Brie francese), evidenzia un calo nelle vendite e nelle quote di mercato dei prodotti quando questi vengono etichettati con il sistema a semaforo, contro un incremento delle vendite degli stessi prodotti quando non etichettati. Si va dal -8% del Brie fino al -14% per il Prosciutto di Parma Dop o al -13% fatto registrare dal Parmigiano Reggiano Dop porzionato.

In precedenza un sondaggio condotto da YouGov aveva messo in luce che 7 consumatori inglesi su 10 interpretano il bollino rosso come un invito a “non comprare”, piuttosto che “da consumare con moderazione”.

IL SISTEMA INGLESE DELLE TRAFFIC LIGHTS

Nel giugno 2013 il Regno Unito ha introdotto un sistema a bollini colorati in etichetta (“etichettatura a semaforo”) riguardanti le calorie, i grassi, gli zuccheri ed il sale presenti in 100 grammi di prodotto. Con tale sistema (raccomandato dal Ministero della Salute britannico e ampiamente adottato in particolare dalla distribuzione con il 98% di adesione), quando in un determinato alimento uno di tali aspetti è presente oltre certe concentrazioni, in etichetta viene indicato con un bollino rosso, se è presente in quantità basse il colore è verde, nei casi intermedi il colore è giallo.

Una previsione così semplicistica nella classificazione nutrizionale porta ad identificare molte eccellenze italiane come potenzialmente pregiudizievoli per la salute dei consumatori. Con questo meccanismo, infatti, vengono penalizzati prodotti come l’olio di oliva extravergine (ricco di acidi grassi insaturi, oltre che di sostanze antiossidanti) e il Parmigiano reggiano Dop (ricco di calcio e vitamine), ma anche alimenti come il tonno (ricco di acidi grassi polinsaturi essenziali Omega3 e Omega6). Anche nel caso dei prodotti dolciari e delle bevande si rischia di spingere l’industria verso un ricorso generalizzato a dolcificanti sintetici.

Nell’ottobre 2014, a seguito dei dibattiti in Consiglio con 16 paesi contrari, tra cui Italia e Francia, e dei reclami presentati da diverse associazione europee di produttori, la Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione nei confronti del Regno Unito, per ora allo stadio di messa in mora.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari).

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